RIASSUNTO
Pizotifene è un antagonista antistaminico e serotoninergico. E'
approvato per la prevenzione del mal di testa vasomotorio, includendo
cefalea, emicrania comune e a grappolo. Si riporta il caso di una epatite
fulminante probabilmente indotta da pizotifene che ha reso necessario
un trapianto di fegato.
DESCRIZIONE DEL CASO Un uomo di 38 anni aveva una storia di emicrania
trattata con propranololo dal maggio 2006 senza miglioramento. Il primo
ottobre 2007 la terapia fu sostituita con pizotifene 1,5 mg al giorno.
Tre settimane dopo, test di laboratorio, condotti in preparazione ad un
intervento chirurgico, rivelavano un elevato livello di alanina amminotrasferasi
di 1200 IU/L, che era 27 volte più elevato del limite superiore
di normalità (ULN; range di riferimento <45 IU/L), aspartato
amminotrasferasi 409 IU/L, 11,7 volte l'ULN (<35 IU/L), gamma-glutamil
transpeptidasi 137 IU/L (<55 IU/L), fosfatasi alcalina (ALP) 139 IU/L
(30-120 IU/L), bilirubina totale 41 mg/L (<1,98 mg/L). Al momento del
ricovero in ospedale, i segni vitali del paziente erano normali. Non aveva
rash cutanei, ma lamentava prurito. L'esame addominale era normale (senza
epatosplenomegalia) e non c'erano segni di encefalopatia. Anche le restanti
analisi erano normali. Il paziente non aveva mai ricevuto trasfusioni
di sangue. Non prendeva alcun altro farmaco o rimedio erboristico.
Il quinto giorno di degenza il paziente peggiorava, mostrando ittero significativo
con tensione e dolore ipocondrale, ma non epatomegalia o sintomi neurologici.
La biopsia epatica rilevava necrosi nell'area periportale e intralobulare.
Non c'erano evidenze di patologie epatiche sottostanti, di eziologia tumorale
o metabolica.
Il settimo giorno il pizotifene fu interrotto. Cinque settimane dopo il
ricovero le condizioni del paziente erano peggiorate con l'insorgenza
del II stadio di encefalopatia epatica (con confusione e disorientamento)
e progressione rapida dell'insufficienza epatica. Tre giorni dopo il paziente
sviluppava coma epatico. Il tempo di protrombina era del 37% e i livelli
di fattore V erano del 56%. E' stato quindi sottoposto a trapianto di
fegato, senza presentare complicanze a seguito dell'intervento chirurgico.
DISCUSSIONE In questo caso, la diagnosi di epatite fulminante indotta
da pizotifene si è basata sulla stretta associazione temporale
tra utilizzo del farmaco ed evento acuto. Una valutazione obiettiva del
nesso di causalità (RUCAM) ha suggerito una possibile associazione
causale tra pizotifene e l'epatite fulminante. Secondo gli Autori questo
è il primo caso di insufficienza epatica che ha richiesto trapianto
in emergenza. Un altro case report ha riportato ittero colestatito associato
a pizotifene. In quel contesto era stato suggerito che l'epatotossicità
indotta dal farmaco potesse essere secondaria ad un meccanismo di ipersensibilità
allergica. Pizotifene mostra significative analogie strutturali e farmacologiche
con gli antidepressivi triciclici, i derivati fenotiazinici e ciproeptadina.
Tutte queste molecole presentano un anello triciclico, probilmente coinvolto
nella epatotossicità. I clinici dovrebbero essere a conoscenza
della possibilità di grave danno epatico associato a pizotifene.
|