RIASSUNTO
Una donna di 84 anni con storia di diabete, ipertensione, colite ulcerosa
e dislipidemia si è presentata al Pronto Soccorso con improvviso
accorciamento del respiro (shortness of breath, SOB) in peggioramento.
I farmaci assunti comprendevano aspirina, glimepiride, insulina, furosemide,
metoprololo, mesalamina, irbesartan, simvastatina e vitamine. La visita
evidenziava crepitii fini basilari bilaterali ed edema. La donna negava
di aver sofferto di sanguinamento del tratto intestinale superiore e l'esame
delle feci era negativo. La conta ematica completa (CBC) era normale,
ad eccezione di una leucocitosi (15,900/mm3). La donna è
stata ricoverata con diagnosi di esacerbazione di insufficienza cardiaca
congestizia e possibile polmonite. E 'stata iniziata la terapia con diuretici
endovena e antibiotici. Irbesartan e metoprolol non sono stati sospesi.
E' stata somministrata eparina sottocutanea per la profilassi della trombosi
venosa profonda (DVT).
Al secondo giorno la paziente ha manifestato un peggioramento del SOB
e dolore al petto. L'elettrocardiogramma mostrava un ritmo sinusale con
una nuova elevazione di 1 mm del tratto ST in V1. I biomarker cardiaci
evidenziavano elevate creatina fosfochinasi, creatina chinasi (CK)-MB
e troponina-I. La paziente è stata sottoposta a terapia con beta-bloccanti,
eparina per endovena ed epifibatide (in dosaggio basato sulla clearance
della creatinina e sul peso) per endovena come trattamento dell'infarto
miocardico acuto senza elevazione del tratto ST. La somministrazione di
aspirina è proseguita. La CBC mostrava leucocitosi, emoglobina
a 11,2 g/dL con piastrine nella norma (255.000 cellule/mm3).
Il terzo giorno (20 ore dopo l'inizio della somministrazione di eptifibatide
e 48 ore dopo l'inizio di quella di eparina), la CBC mostrava piastrine/emoglobina
a 3000/mm3/9,1 g/dL. Il tempo di protrombina (PT)/ Rapporto
Internazionale Normalizzato era 13,9 sec/1,2. Alla visita, la paziente
presentava petecchie diffuse, lievi perdite di sangue nella sonda naso-gastrica
ed esame delle feci positivo.
La diagnosi differenziale includeva trombocitopenia indotta da farmaco,
compresa trombocitopenia eparina-indotta (HIT), coagulazione intravascolare
disseminata (DIC), trombocitopenia secondaria a sepsi e trombocitopenia
autoimmune. Eptifibatide, aspirina ed eparina sono state interrotte e
la paziente è stata sottoposta a trasfusione. La CBC ripetuta sei
ore più tardi mostrava piastrine/emoglobina a 3000/mm3/8,4
g/dL. Al quarto giorno il rapporto piastrine/emoglobina era 4000/mm3
/7,9 g/dL. Un'altra trasfusione ha portato le piastrine a 23.000/mm3.
Il quinto giorno le piastrine erano 20.000/mm3 e si osservava
un progressivo miglioramento senza necessità di ulteriori trasfusioni.
Sei giorni dopo l'interruzione di eptifibatide, le piastrine erano 159.000/mm3.
Considerando le evidenze cliniche e di laboratorio, questo caso rappresenta
una trombocitopenia acuta indotta da eptifibatide. L'ipotesi è
avvalorata dalla mancanza di una caduta delle piastrine dopo la ri-somministrazione
di eparina.
Eptifibatide è un antagonista del recettore della glicoproteina
IIb/IIIa e inibisce il legame delle piastrine al fibrinogeno, per cui
è correntemente utilizzata nei pazienti con sindrome coronarica
acuta. Entro poche ore dalla somministrazione, è stata associata
a trombocitopenia acuta profonda; l'esatta prevalenza di questa reazione
avversa non è nota, ma è stimata intorno all'1%. Questo
case report rafforza l'importanza di monitorare la conta piastrinica.
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