I PEDIATRI SCONSIGLIANO I MUCOLITICI NEI BAMBINI CON MENO DI DUE ANNI



Fonte: AGI salute. 11 gennaio 2011


La Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS) raccomanda di "evitare l'uso di farmaci mucolitici nei bambini al di sotto dei due anni d'età, in presenza di sintomi di raffreddore e tosse".

Questa decisione, in linea con la direttiva dell'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), è stata presa in seguito ad un'analisi condotta dall'AIFA sui dati di farmacovigilanza, nazionali e internazionali, che ha messo in luce numerosi casi di ostruzione respiratoria importante e di aggravamento di bronchiolite acuta nei bambini trattati con i mucolitici. Infatti, questi farmaci hanno la capacità di aumentare le secrezioni bronchiali favorendo l'eliminazione del muco; tuttavia i bambini al di sotto dei 2 anni, hanno difficoltà ad eliminare tali secrezioni in modo efficace attraverso la tosse. L'AIFA ha quindi adottato un provvedimento restrittivo, condiviso dalla SIPPS, per vietare l'uso dei mucolitici, per via orale e rettale, nei bambini al di sotto dei 2 anni di età.
Ma come deve comportarsi un genitore in caso di tosse del bambino? I pediatri SIPPS raccomandano alcune semplici misure non farmacologiche in grado di dar sollievo al bambino: pulizia nasale con soluzione fisiologica, idratazione, ventilazione della camera, umidificazione dell'aria, eliminazione del fumo dall'ambiente domestico. "La tosse e' un sintomo di cui è importante identificarne la causa prima di instaurare una terapia" sottolinea il Dottor Venturelli, pediatra e componente del direttivo SIPPS. "A parte alcuni casi gravi, la tosse non è da considerarsi come una malattia in sè, ma come un riflesso indispensabile per la difesa dell'organismo." Naturalmente, nel caso in cui la tosse dovesse persistere per più di 4-5 giorni senza miglioramento o se il bambino dovesse presentare difficoltà respiratorie o di alimentazione, il genitore dovrà rivolgersi prontamente al medico.