Questa
decisione, in
linea con la direttiva
dell'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), è
stata presa in seguito ad un'analisi condotta dall'AIFA sui dati di farmacovigilanza,
nazionali e internazionali, che ha messo in luce numerosi casi di ostruzione
respiratoria importante e di aggravamento di bronchiolite acuta nei bambini
trattati con i mucolitici. Infatti, questi farmaci hanno la capacità
di aumentare le secrezioni bronchiali favorendo l'eliminazione del muco;
tuttavia i bambini al di sotto dei 2 anni, hanno difficoltà ad
eliminare tali secrezioni in modo efficace attraverso la tosse. L'AIFA
ha quindi adottato un provvedimento restrittivo, condiviso dalla SIPPS,
per vietare l'uso dei mucolitici, per via orale e rettale, nei bambini
al di sotto dei 2 anni di età.
Ma come deve comportarsi un genitore in caso di tosse del bambino? I pediatri
SIPPS raccomandano alcune semplici misure non farmacologiche in grado
di dar sollievo al bambino: pulizia nasale con soluzione fisiologica,
idratazione, ventilazione della camera, umidificazione dell'aria, eliminazione
del fumo dall'ambiente domestico. "La tosse e' un sintomo di cui
è importante identificarne la causa prima di instaurare una terapia"
sottolinea il Dottor Venturelli, pediatra e componente del direttivo SIPPS.
"A parte alcuni casi gravi, la tosse non è da considerarsi
come una malattia in sè, ma come un riflesso indispensabile per
la difesa dell'organismo." Naturalmente, nel caso in cui la tosse
dovesse persistere per più di 4-5 giorni senza miglioramento o
se il bambino dovesse presentare difficoltà respiratorie o di alimentazione,
il genitore dovrà rivolgersi prontamente al medico.
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