ESPOSIZIONE INTRAUTERINA A CARBAMAZEPINA E SPECIFICHE MALFORMAZIONI CONGENITE



INTRAUTERINE EXPOSURE TO CARBAMAZEPINE AND SPECIFIC CONGENITAL MALFORMATIONS: SYSTEMATIC REVIEW AND CASE-CONTROL STUDY
Jentink J, Dolk H, Loane MA, et al.
BMJ 2010; 341:c6581


Di cinque indicazioni di malformazioni specifiche associate all'esposizione a carbamazepina in monoterapia identificate in studi di coorte, la spina bifida è stata l'unica confermata.

RIASSUNTO
OBIETTIVO Individuare gravi malformazioni congenite specifiche associate all'uso di carbamazepina nel primo trimestre di gravidanza.
DISEGNO Revisione di tutti gli studi di coorte pubblicati per identificare le indicazioni chiave e studio caso-controllo con base di popolazione per verificare queste indicazioni.
SETTING Revisione di PubMed, Web of Science, Embase per gli articoli su esposizione a carbamazepina nel primo trimestre di gravidanza e malformazioni specifiche, e l'EUROCAT Antiepileptic Study Database, comprendente i dati provenienti da 19 registri
europei di popolazione sulle anomalie congenite, 1995-2005.
PARTECIPANTI La revisione della letteratura riguardava otto studi di coorte di 2.680 gravidanze con esposizione a monoterapia con carbamazepina e il set di dati EUROCAT con 98.075 casi di malformazioni per oltre 3,8 milioni di nascite.
END POINT PRIMARI Prevalenza complessiva di malformazioni congenite maggiori dopo esposizione a monoterapia con carbamazepina nel primo trimestre; odds ratio di malformazioni con esposizione a carbamazepina tra i casi (cinque tipi di malformazione identificati nella revisione della letteratura) rispetto a due gruppi di controlli; altri casi di malformazioni non cromosomiche e sindromi cromosomiche.
RISULTATI La revisione della letteratura ha prodotto una prevalenza complessiva di malformazioni congenite maggiori del 3,3% (IC 95% 2,7-4,2) dopo esposizione a monoterapia con carbamazepina nel primo trimestre. In 131 casi di malformazioni, il feto era stato esposto a carbamazepina in monoterapia. La spina bifida era l'unica malformazione congenita maggiore specifica significativamente associata a esposizione a monoterapia con carbamazepina (odds ratio 2,6; IC 95% 1,2-5,3 rispetto a nessun farmaco antiepilettico), ma il rischio era inferiore per carbamazepina rispetto ad acido valproico (0,2; 0,1-0,6). Non c'era evidenza di un'associazione con ritorno venoso polmonare anomalo (assenza di casi con esposizione a carbamazepina), labbro leporino (con o senza palatoschisi, 0,2; 0,0-1,3), ernia diaframmatica (0,9; 0,1-6,6) o ipospadia (0,7; 0,3-1,6) rispetto ai non esposti ai farmaci antiepilettici. Un'ulteriore analisi esplorativa ha suggerito un rischio maggiore di ventricolo unico e difetto del setto atrioventricolare.
CONCLUSIONE La teratogenicità da carbamazepina è relativamente specifica per la spina bifida, sebbene il rischio sia minore di quello associato ad acido valproico. Nonostante il set di dati di grandi dimensioni, la potenza non era sufficiente per individuare i rischi moderati per alcune rare malformazioni congenite maggiori.