RIASSUNTO
OBIETTIVO Valutare la safety dei vaccini bivalente e tetravalente
contro il papilloma virus (HPV) durante la gravidanza.
SORGENTE DATI E' stata effettuata una ricerca in PubMed (1966-agosto
2010) utilizzando i termini "papilloma virus umano" e "gravidanza".
Le referenze sono state esaminate per ricavare informazioni rilevanti.
SELEZIONE DI STUDI E ESTRAZIONE DI DATI Sono stati valutati tutti
gli studi sull'uomo, pubblicati in inglese e con dati che descrivevano
la somministrazione dei vaccini anti-HPV durante la gravidanza.
SINTESI DATI Due analisi combinate di 7 trial di efficacia di fase
III hanno valutato retrospettivamente la safety delle somministrazioni
non intenzionali durante
la gravidanza sia del vaccino bivalente (n=1786)
che di quello quadrivalente (n=2085) contro HPV. In aggiunta, sono stati
pubblicati i dati del registro di
sorveglianza post-marketing in gravidanza
(prospettici n=878; retrospettivi n=76) relativi al vaccino quadrivalente.
Tuttavia, sono occorse, nei
trenta giorni successivi alla vaccinazione, solo
279 gravidanze dagli studi e 90 dal registro. Complessivamente, il vaccino
quadrivalente non appare associato a un aumento del rischio di aborti
spontanei, malformazioni fetali o esiti avversi durante la gravidanza
rispetto alla popolazione generale. Sebbene i dati siano limitati, nemmeno
l'altro vaccino contro l'HPV sembra essere associato a un incremento del
rischio di esiti avversi in gravidanza. Tuttavia, i limiti dello studio
includono una popolazione di pazienti poco numerosa, aggiustamenti minimi
o assenti per i fattori noti per influenzare gli esiti della gravidanza
o le malformazioni, e il fatto che la maggior parte dei dati disponibili
provengano da analisi retrospettive di trial di efficacia di fase III.
CONCLUSIONI I vaccini per HPV bivalente e quadrivalente non dovrebbero
essere somministrati di routine durante la gravidanza. Se questa si verifica
nel periodo di assunzione del vaccino, le restanti dosi dovrebbero essere
somministrate dopo il termine della gravidanza. Ulteriori studi sono richiesti
per determinare il rischio reale.
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