RIASSUNTO
CONTESTO I rischi correlati all'utilizzo associato di un inibitore
dell'enzima di conversione dell'angiotensina (ACE) e di un bloccante del
recettore dell'angiotensina (sartano) non sono chiari. Questo studio è
stato progettato per determinare la sicurezza della terapia di combinazione
con questi due farmaci nella pratica clinica.
METODI È stata condotta un'analisi di popolazione longitudinale
utilizzando dati integrati amministrativi e di laboratorio per i pazienti
anziani nuovi utilizzatori di un ACE-inibitore, un sartano o una combinazione
dei due farmaci tra l'1 maggio 2002 e il 31 dicembre 2006. I risultati
dei pazienti con la terapia di combinazione vs i pazienti trattati
in monoterapia sono stati confrontati con analisi dei rischi proporzionali
di Cox, dopo aggiustamento per le caratteristiche basali.
RISULTATI Dei 32.312 nuovi utilizzatori di entrambi i farmaci (età
media 76,1 anni, livello mediano di creatinina 92 micromol/L), 1750 (5,4%)
avevano ricevuto la terapia di combinazione. Tuttavia, 1512 (86,4%) dei
pazienti che avevano ricevuto la terapia di combinazione non avevano le
indicazioni stabilite nei trial, come insufficienza cardiaca o proteinuria.
La disfunzione renale era più comune tra i pazienti sottoposti
a terapia di combinazione (5,2
eventi per 1000 mesi-paziente; IC 95% 3,4-7,9)
che tra i pazienti trattati con monoterapia (2,4 eventi
per 1000 mesi-paziente; 2,2-2,7) (hazard
ratio [HR] aggiustato 2,36; 1,51-3,71). Anche l'iperkaliemia era più
comune tra i pazienti sottoposti a terapia di combinazione (2,5
eventi per 1000 mesi-paziente; 1,4-4,3) che
tra i pazienti trattati con monoterapia (0,9
eventi per 1000 mesi-paziente; 0,8-1,0) (HR
aggiustato 2,42; 1,36-4,32). La maggior parte dei pazienti avevano assunto
la terapia di combinazione solo per un breve periodo di tempo (mediana:
tre mesi prima dell'interruzione di almeno un farmaco).
INTERPRETAZIONE La terapia di combinazione era spesso prescritta
per pazienti senza le indicazioni stabilite ed era associata ad un aumentato
rischio di esiti avversi renali rispetto alla monoterapia. Questi risultati
rispecchiano i dati ottenuti da studi randomizzati controllati.
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