RIASSUNTO
Nonostante i vantaggi degli antipsicotici di seconda generazione, i trial
di efficacia e le analisi di costo-efficacia hanno portato a riesaminare
gli antipsicotici di prima generazione in relazione alla posizione in
terapia. Una piena comprensione di tutte le caratteristiche degli antipsicotici
di prima generazione, tra cui la complessa farmacocinetica delle formulazioni
con decanoato a lunga durata d'azione, è essenziale per i professionisti,
al fine di gestire al meglio sia i sintomi che gli eventi avversi.
Si descrive il caso di un uomo di 55 anni, caucasico, con diagnosi di
schizofrenia paranoide cronica, trasferito da una casa di cura a un ospedale
psichiatrico a causa di gravi disturbi del movimento per sospetta tossicità
da litio. Al momento del ricovero il quadro metabolico, la conta delle
cellule del sangue e i parametri tiroidei erano tutti nei limiti della
norma; i farmaci in uso erano aripiprazolo 5 mg/die, sertralina 50 mg/die
e litio 1200 mg/die. Ulteriori indagini hanno rivelato una storia di terapia
farmacologica con flufenazina decanoato per via intramuscolare alla dose
di 62,5 mg ogni 2 settimane per diversi anni. L'ultima dose era stata
somministrata 16 settimane prima del presente ricovero. Diciassette settimane
dopo l'ultima iniezione, il livello plasmatico di flufenazina era di 0,6
ng/mL. La diagnosi errata di tossicità da litio ha portato a ritardare
il trattamento dei gravi sintomi extrapiramidali. La somministrazione
di una dose di routine di benzotropina titolata a 4 mg/die ha risolto
i disturbi del movimento farmaco-indotti entro 72 ore.
Questo case report dimostra la persistente necessità di consapevolezza
da parte del medico delle complesse proprietà farmacocinetiche
di un trattamento a lungo termine con flufenazina decanoato, con conseguente
assorbimento prolungato, e l'importanza sia del riconoscimento degli eventi
negativi che derivano dall'antagonismo a livello dei recettori D(2)-dopaminergici
che dello sviluppo della capacità di distinguere tra diversi tipi
di disturbi del movimento. Il potenziale aumento dell'utilizzo degli antipsicotici
di prima generazione sottolinea la necessità di approfondire le
caratteristiche farmacocinetiche degli iniettabili a lunga durata d'azione
per migliorare gli esiti dei pazienti.
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