RIASSUNTO
CONTESTO L'esposizione al metilmercurio, derivata dal consumo di
pesce, è stato collegata al potenziale aumento del rischio di malattie
cardiovascolari, ma l'evidenza emersa in precedenti
studi è contraddittoria. Inoltre l'azione benefica del consumo
di pesce e di selenio può modificare questo effetto.
METODI Sono
stati identificati
prospetticamente 3427
casi incidenti di malattie cardiovascolari (malattie coronariche e ictus)
tra i soggetti arruolati in due coorti americane
(complessivamente 51.529 uomini e 121.700 donne), la cui unghia del piede
era stata conservata. I casi sono stati confrontati concontrolli risk-set-sampled
appaiati per età, sesso, razza e fumo. Sono
state determinate le concentrazioni di mercurio
e selenio nell'unghia con l'uso di analisi per attivazione neutronica.
Altre caratteristiche demografiche, fattori di rischio cardiovascolare,
consumo di pesce e stile di vita sono stati valutati mediante questionari
standardizzati. Le associazioni tra l'esposizione al mercurio e le malattie
cardiovascolari incidenti sono state esaminate con l'utilizzo di regressione
logistica condizionale.
RISULTATI La media delle concentrazioni di mercurio nell'unghia
era di 0,23 µg
per grammo (intervallo interdecile 0,06-0,94) nel caso dei partecipanti
e 0,25 µg
per grammo (intervallo interdecile 0,07-0,97) nei controlli. Nelle analisi
multivariate, i participanti con la più alta esposizione di mercurio
non avevano un rischio più alto di malattie cardiovascolari. Dopo
confronto del quinto quintile di esposizione al mercurio con il primo
quintile, i rischi relativi erano i seguenti: malattie coronariche 0,85
(IC 95% 0,69-1,04; P=0,10 per il trend); ictus 0,84 (0,62-1,14; P=0,27
per il trend); malattie cardiovascolari totali 0,85 (0,72-1,01; P=0,06
per il trend). I risultati erano simili nelle analisi dei partecipanti
con basse
concentrazioni di selenio, o in generale con un basso consumo di pesce,
e in diverse analisi aggiuntive di sensibilità.
CONCLUSIONI Non è stata riscontrata alcuna evidenza di effetti
avversi clinicamente rilevanti causati dall'esposizione al mercurio (per
i livelli considerati in questo studio) in
individui adulti americani, in termini di
malattie coronariche, ictus o di malattie cardiovascolari in generale.
|