RIASSUNTO
OBIETTIVO Stimare il rischio di anomalie congenite maggiori dopo
esposizione a inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina
(SSRI) durante la gravidanza.
METODI Uno studio retrospettivo di coorte basato sui registri nazionali
di popolazione (anni 1996-2006) delle nascite, delle anomalie congenite
e delle interruzioni di gravidanza a causa di gravi anomalie fetali (a
cura del National Institute for Health and Welfare, popolazione
d'origine: nascite = 635.583) e dei rimborsi dei farmaci (Social Insurance
Institution) legati tramite un numero di identificazione personale.
I nati esposti durante il primo trimestre di gravidanza agli SSRI (n=6976)
sono stati confrontati con bambini non esposti di riferimento.
RISULTATI Complessivamente, le anomalie congenite maggiori non
erano più comuni nei neonati esposti a SSRI rispetto ai neonati
non esposti (odds ratio [OR] 1,08; IC 95% 0,96-1,22). Fluoxetina
risultava associata a un aumentato rischio di difetti isolati
del setto ventricolare (OR 2,03; 1,28-3,21) e paroxetina
era associata a un aumentato rischio di difetti del tratto di efflusso
ventricolare destro (OR aggiustato 4,68; 1,48-14,74). L'esposizione a
citalopram era invece associata a difetti del tubo neurale (OR aggiustato
2,46; 1,20-5,07). I disturbi dello spettro fetale alcolico erano 10 volte
più comuni nei neonati esposti a SSRI che nella coorte di riferimento.
CONCLUSIONE L'uso di fluoxetina è associato a un aumentato
rischio di difetti isolati
del setto ventricolare e paroxetina a difetti del tratto di efflusso ventricolare
destro. Il rischio assoluto di queste anomalie cardiache specifiche è
piccolo, ma dovrebbe orientare i medici a non considerare fluoxetina o
paroxetina come prima opzione nel prescrivere inibitori selettivi della
ricaptazione della serotonina alle donne che pianificano una gravidanza.
Particolare attenzione dovrebbe essere data al consumo di alcol nelle
donne in gravidanza che utilizzano questi farmaci.
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