RIASSUNTO
Le reazioni allergiche cutanee a coloranti e impurità contenute
negli inchiostri per tatuaggi sono in aumento. La legislazione in materia
è poca o assente e ancora non si conosce la composizione chimica
degli inchiostri che vengono iniettati sotto pelle e il rischio allergologico
a essi associato. In questo contesto, è stata avviata una collaborazione
tra l'Istituto Superiore di Sanità (Reparto Bioelementi e Salute,
Dipartimento di Ambiente e Connessa Prevenzione Primaria) e l'Istituto
Dermatologico San Gallicano con l'obiettivo di valutare il rischio sanitario
in seguito al contatto con i più comuni metalli allergeni contenuti
in campioni di inchiostri per tatuaggi venduti sul mercato Italiano.
I risultati ottenuti indicano che i colori campionati sembrano non essere
sicuri da un punto di vista dermatologico per gli alti contenuti di Cr
e Ni, mentre la concentrazione di Co non sembra rappresentare un rischio
per un'eventuale sensibilizzazione della pelle. La contemporanea presenza
di più di un metallo allergene negli inchiostri non esclude il
rischio di sensibilizzazione crociata a causa degli effetti sinergici
tra i metalli.
Questa indagine del mercato italiano può rappresentare un primo
passo per garantire la sicurezza delle persone che si tatuano e per pianificare
un'attività legislativa in materia a livello nazionale. A tal fine
si ribadisce l'importanza di implementare la ricerca sulla caratterizzazione
chimica degli inchiostri per tatuaggi e fornire una valutazione anche
dei rischi per la salute, regolamentare i coloranti utilizzati negli inchiostri
e implementare i controlli sul mercato sia a livello di produzione che
di vendita, informare il consumatore sui potenziali effetti avversi sulla
salute connessi alla pratica del tatuaggio.
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