RIASSUNTO
OBIETTIVI Determinare se l'uso di farmaci con possibile e definita
attività anticolinergica aumenti il rischio di deterioramento cognitivo
e di mortalità nelle persone anziane e se questo rischio sia cumulativo.
DISEGNO Studio longitudinale di 2 anni con partecipanti arruolati
nel Medical Research Council Cognitive Function and Ageing Study
tra il 1991 e il 1993.
CONTESTO Partecipanti residenti in comunità e istituzionalizzati.
PARTECIPANTI 13.004 partecipanti di almeno 65 anni di età.
END POINT Uso al basale di anticolinergici possibili o definiti,
determinato secondo la Anticholinergic Cognitive Burden Scale e
capacità cognitive valutate utilizzando il Mini-Mental State
Examination (MMSE). L'end point principale era il calo del punteggio
MMSE a 2 anni.
RISULTATI Al basale, il 47% della popolazione utilizzava un farmaco
con possibili proprietà anticolinergiche, mentre il 4% utilizzava
un farmaco con proprietà anticolinergiche dichiarate. Dopo aggiustamento
per età, sesso, livello di istruzione, classe sociale, numero di
farmaci non anticolinergici, numero di comorbilità e prestazioni
cognitive al basale, l'uso di farmaci con effetti anticolinergici definiti
era associato a una diminuzione del punteggio MMSE di 0,33 punti in più
(IC 95% 0,03-0,64; p=0,03) rispetto alla non assunzione di anticolinergici,
mentre l'uso di possibili anticolinergici al basale non era associato
ad un ulteriore declino (punteggio MMSE 0,02; da -0,14 a 0,11; p<0,79).
La mortalità a due anni era maggiore per coloro che assumevano
anticolinergici definiti (OR 1,68; 1,30-2,16; p<0,001) e possibili
(OR 1,56; 1,36-1,79; p<0,001).
CONCLUSIONE L'uso di farmaci con attività anticolinergica
aumenta il rischio cumulativo di compromissione cognitiva e di mortalità.
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