OBIETTIVO
Riportare un caso di epatite colestatica severa causata da acido tiottico
o alfa-lipoico in un paziente con polineuropatia periferica diabetica
e insufficienza renale cronica moderata.
RIASSUNTO DEL CASO Un uomo di 63 anni con diabete di tipo 2, ipertensione,
ipotiroidismo e insufficienza renale cronica allo stadio 2 è stato
visitato presso un ambulatorio di epatologia per febbre, astenia, nausea
e prurito. A causa della presenza di una forma sintomatica di neuropatia
diabetica, venne trattato con acido tiottico 600 mg/die. Le transaminasi,
misurate prima del trattamento, mostravano livelli nel range di normalità.
I sintomi peggiorarono progressivamente e 45 giorni dopo l'inizio del
farmaco insorse febbre di basso grado e aumentarono i livelli degli enzimi
epatici: AST 114 IU/L [range di riferimento <40]), ALT 191 IU/L [<35]),
ALP 562 IU/L [<130]),e gamma-GT 592 IU/L [<50]). Il farmaco fu interrotto
due giorni dopo il ricovero. Quattro mesi dopo la prima visita, i suoi
livelli di AST, ALT, e ALP si erano normalizzati, mentre i livelli di
gamma-GT erano scesi a 88 IU/L.
Poichè i sintomi neuropatici tornarono a peggiorare, venne ripristinata
la terapia con acido tiottico. Due mesi dopo ricomparvero prurito, nausea
e astenia, accompagnati da livelli enzimatici chiaramente anormali (AST
100 IU/L, ALT 129 IU/L, ALP 161 IU/L, GGT 180 IU/L). Il farmaco venne
nuovamente interrotto e la funzionalità epatica ritornò
alla normalità due mesi dopo.
DISCUSSIONE L'acido alfa-lipoico, una vitamina liposolubile molto
piccola che si compone di otto atomi di carbonio e due di zolfo, è
un cofattore dei numerosi enzimi che intervengono nella decarbossilazione
ossidativa del piruvato e di altri chetoacidi, in tali reazioni l'acido
alfa-lipoico è continuamente rigenerato. Studi recenti hanno dimostrato
come questa molecola sia importante anche per il controllo del glucosio
e delle neuropatie associate alla malattia diabetica e per la prevenzione
di patologie come la cataratta e l'ictus. La sua somministrazione sembra
essere sicura e, a conoscenza degli autori, non ci sono in letteratura
report riguardanti una possibile tossicità epatica associata al
suo uso. La scala Roussel Uclaf per la valutazione del nesso di causalità
indicava una associazione altamente probabile tra evento e farmaco in
questo paziente; la scala di Maria e Victorino indicava invece una associazione
probabile.
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