ABSTRACT
OBIETTIVO Valutare la sicurezza del trattamento a lungo termine
con flecainide nei pazienti con fibrillazione atriale (AF), con particolare
riguardo alla morte cardiaca improvvisa (sudden cardiac death,
SCD) e agli eventi proaritmici.
DISEGNO Studio di coorte retrospettivo, osservazionale.
SETTING Centro studi Örebro University Hospital, Svezia.
SOGGETTI 112 pazienti con AF parossistica (51%) o persistente (49%)
(età media 60±11 anni) sono stati inclusi nello studio,
dopo aver individuato tutti i soggetti con fibrillazione atriale che avevano
iniziato il trattamento per via orale con flecainide (dose media 203±43
mg/die) tra il 1998 e il 2006. Sono stati utilizzati criteri standard
di esclusione/inclusione per flecainide, e il trattamento con il farmaco
era di solito in combinazione con agente che bloccano il nodo AV (89%).
END POINT PRIMARI Il decesso era classificato come improvviso
o non improvviso in base alle definizioni standard. La proaritmia era
definita come sincope cardiaca o aritmia che mette il paziente in pericolo
di vita.
RISULTATI Sono stati segnalati 8 decessi nel corso di un follow-up
medio di 3,4±2,4 anni. Rispetto alla popolazione generale, i rapporti
standardizzati di mortalità erano 1,57 (IC 95% 0,68-3,09) per la
mortalità per tutte le cause e 4,16 (1,53-9,06) per la morte per
cause cardiovascolari. Tre decessi sono stati classificati come SCD. Gli
eventi proaritmici si sono verificati in 6 pazienti (2 con ampia tachicardia
QRS, flutter atriale con conduzione AV 1:1 e sincope durante esercizio).
CONCLUSIONI In
questo studio osservazionale su popolazione non selezionata trattata con
flecainide per fibrillazione atriale è
stata osservata una incidenza maggiore di morte cardiaca improvvisa o
di eventi proaritmici. I risultati giustificano un'ulteriore indagine
sulla sicurezza del farmaco nel trattamento dei pazienti con fibrillazione
atriale.
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