ANALISI COMPARATIVA SULLA SICUREZZA DEGLI ANTIPSICOTICI DAL DATABASE DI FARMACOVIGILANZA DELL'OMS



COMPARATIVE SAFETY OF ANTIPSYCHOTICS IN THE WHO PHARMACOVIGILANCE DATABASE: THE HALOPERIDOL CASE
Meyer-Massetti C, Vaerini S, Rätz Bravo AE, et al.
Int J Clin Pharm, pubblicato on line il 2 agosto 2011


L'analisi delle segnalazioni spontanee sul database dell'OMS VigiBase non ha dimostrato un aumento dei rischi cardiaci associati ad aloperidolo per via endovenosa, rispetto ad altre vie di somministrazione; allo stesso modo, lo studio non è riuscito a dimostrare che il farmaco sia correlato ad un rischio cardiaco maggiore rispetto a quetiapina o olanzapina, malgrado gli interventi regolatori messi in atto per il farmaco.

RIASSUNTO
CONTESTO A partire dal 2007, le agenzie regolatorie hanno rafforzato le avvertenze nel foglietto illustrativo di aloperidolo, somministrato per via endovenosa. Sulla base delle segnalazioni di casi di prolungamento dell'intervallo QT e torsioni di punta, le agenzie regolatorie hanno raccomandato l'uso della telemetria continua o sconsigliato la somministrazione per via endovenosa in generale. Aloperidolo per via endovenosa è comunemente usato come trattamento di prima linea per il delirio acuto. Di conseguenza, questa avvertenze hanno causato incertezza tra i professionisti sanitari.
OBIETTIVO Lo scopo di questo studio era di valutare in modo critico i case report
(individual case safety report; ICSR) pervenuti all'OMS nel database VigiBase sul prolungamento del QT, le torsioni du punto e/o l'arresto cardiaco che coinvolgono aloperidolo per via endovenosa rispetto ad altre vie di somministrazione e gli antipsicotici olanzapina e quetiapina.
METODI Tutti le segnalazioni in Vigibase (1972-2010) su reazioni cardiache associate a aloperidolo, olanzapina e quetiapina sono state valutate prendendo in esame vari fattori, tra cui dose, via di somministrazione e fattori di rischio del paziente. Sono stati calcolati i reporting odds ratio (ROR) per i 3 antipsicotici.
ENDPOINT PRIMARIO Numero di segnalazioni presentate per diversi antipsicotici.
RISULTATI Il numero assoluto di ICSR relative al prolungamento dell'intervallo QT, torsioni e/o arresto cardiaco erano: aloperidolo 365 casi, olanzapina 489 e quetiapina 520. I tassi di segnalazioni per aloperidolo non erano aumentato negli ultimi due decenni. Il 32% dei casi coinvolgeva aloperidolo orale, il 16,4% aloperidolo intramuscolare e il 22,7% aloperidolo endovena. Le differenze tra i ROR di aloperidolo e quetiapina non erano statisticamente significative. Olanzapina era associata a un ROR leggermente inferiore.
CONCLUSIONI Mentre le agenzie regolatorie sconsigliano l'uso di aloperidolo per via endovenosa, l'esame di Vigibase non ha rivelato che la via endovenosa sia più probabilmente associata a eventi cardiaci avversi. Inoltre, questi risultati non hanno dimostrato alcun rischio aggiuntivo associato ad aloperidolo rispetto agli agenti alternativi. Sebbene i dati di farmacovigilanza non comprendono abitualmente un denominatore relativo alla frequenza d'uso, le agenzie regolatorie stanno attualmente sconsigliando l'uso di aloperidolo per via endovenosa basandosi proprio su queste informazioni, sebbene il numero complessivo delle segnalazioni sia maggiore per olanzapina e quetiapina rispetto ad aloperidolo. È necessario un miglioramento nell'approccio alla farmacovigilanza per indirizzare al meglio la sicurezza e l'uso efficace dei farmaci.