Settimana
di controlli in tutta Italia sulle spedizioni di farmaci provenienti da
paesi a rischio. Oltre 50.000 le unità fermate tra capsule, compresse
e fiale contraffatte e/o importate illegalmente in Italia.
Il Direttore Generale dell'Aifa Guido Rasi: "Si tratta di risultati
importanti conseguiti grazie all'intensificazione dei controlli disposti
sul territorio ed è nostra intenzione rafforzarli ulteriormente
per impedire che prodotti farmaceutici di dubbia qualità possano
entrare nel nostro Paese".
L'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), l'Agenzia delle Dogane e il CCTS-NAS,
hanno preso parte anche quest'anno all'operazione internazionale di contrasto
alla contraffazione farmaceutica "PANGEA IV: International Internet
week of action".
L'iniziativa di monitoraggio coordinata da INTERPOL, IMPACT (la task-force
anticontraffazione dell'Organizzazione Mondiale della Sanità) e
World Customs Organization (Organizzazione Mondiale delle Dogane), cui
hanno partecipato 84 paesi, si è svolta dal 20 al 27 settembre.
A livello nazionale l'attività è stata realizzata in collaborazione
tra le amministrazioni che fanno parte della task-force nazionale IMPACT
Italia ovvero Agenzia Italiana del Farmaco, Agenzia delle Dogane, Carabinieri
del NAS, con il supporto di alcuni Uffici di Sanità Marittima,
Aerea e di Frontiera (USMAF) del Ministero della Salute.
Nel corso dell'operazione sono state ispezionate, negli spazi doganali,
le spedizioni contenenti farmaci e altri prodotti riportanti in etichetta
indicazioni terapeutiche provenienti da paesi a rischio e sono state bloccate
complessivamente più di 50.000 unità tra compresse, capsule
e fiale contraffatte e/o importate illegalmente in Italia, i cui campioni
sono stati inviati all'Istituto Superiore di Sanità, membro di
IMPACT Italia, per le necessarie analisi.
"Si tratta di risultati importanti - spiega il Direttore Generale
dell'Aifa Prof. Guido Rasi - conseguiti grazie all'intensificazione dei
controlli disposti sul territorio ed è nostra intenzione rafforzarli
ulteriormente per impedire che prodotti farmaceutici di dubbia qualità
possano entrare nel nostro Paese. Un ruolo importante è senz'altro
stato svolto anche dalla forte coesione creata con le altre Amministrazioni
coinvolte"
I risultati, oltre a confermare la crescente richiesta in rete di alcune
tipologie di farmaci come quelli per il trattamento delle disfunzioni
sessuali maschili o acquistati per fini diversi rispetto alle indicazioni
terapeutiche riportate in etichetta, hanno evidenziato una diffusa tendenza
ad acquistare in rete prodotti anoressizzanti come il Rimonabant, ritirato
dal commercio nel 2007 in quanto considerato pericoloso per i gravi effetti
a livello psichiatrico e neurologico.
L'adesione a Pangea IV testimonia l'ormai consolidata collaborazione nelle
attività di contrasto alla contraffazione farmaceutica e all'importazione
di medicinali illegali a livello internazionale e a livello nazionale,
grazie soprattutto al coordinamento della task-force IMPACT Italia.
COMUNICATO
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