RIASSUNTO
Sono emerse evidenze di danno epatotossico causato da Celidonia maggiore
(Chelidonium majus L., Greater Celandine, GC) in pazienti provenienti
di vari paesi europei e l'avvenimento ha destato preoccupazione. Sulla
base di valutazioni regolatorie del nesso di causalità,
non specifiche per le patologie epatiche, di 22 segnalazioni spontanee
in Germania, i livelli di causalità tra l'evento avverso e il GC
sono risultati probabili in 16 casi e possibili in 6.
Obiettivo di questo studio era la rivalutazione di questi 22 casi in base
ai loro livelli di causalità, utilizzando un metodo di valutazione
standardizzato, strutturato, quantitativo e specifico del fegato, secondo
la scala aggiornata del CIOMS (Council for International Organizations
of Medical Sciences).
La causalità di Celidonia maggiore è risultato altamente
probabile (n=2), probabile (n=6), possibile (n=10), improbabile (n=1),
inesistente (n=3). In questo modo, il nesso di causalità poteva
essere promosso ad un livello di causalità altamente probabile
in 2 casi, ma doveva essere declassato in 3, 1 o 9 casi a causalità
inesistente, improbabile o possibile, rispettivamente. L'epatotossicità
di GC mostrava un pattern epatocellulare di danno epatico, con predominanza
nel genere femminile. In media, l'età dei pazienti era di 56,4
anni, il trattamento di 36,4 giorni e il periodo di latenza fino ai primi
sintomi e alla comparsa di ittero era di 29,8 e 35,6 giorni rispettivamente.
Questa analisi ha fornito dunque un'ulteriore evidenza dell'esistenza
di epatotossicità di GC intesa come particolare forma di danno
epatico indotto da un prodotto erboristico, ma a causa della scarsa qualità
dei dati l'associazione causale tra l'uso di GC e il danno epatico è
meno forte di quanto finora ipotizzato. Gli autori propongono la sostituzione
dei metodi di valutazione del nesso di causalità organo-aspecifici
con un metodo specifico per il fegato, nei casi di lesioni epatiche indotte
da prodotti erboristici, nonché strategie di farmacovigilanza più
rigorose indirizzate al miglioramento della qualità dei dati. Sono
necessari studi tossicologici per chiarire il meccanismo di epatotossicità
nell'uomo della Celidonia maggiore, poichè ciò è
motivo di preoccupazione in tutta Europa.
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