L'FDA
ha aggiornato gli operatori sanitari e il pubblico sulla potenziale
interazione farmacologica tra il blu di metilene e i farmaci serotoninergici
e psichiatrici.
La maggior parte dei casi presenti nel Adverse Event Reporting System
(AERS) dell'FDA di sindrome serotoninergica in pazienti trattati con farmaci
serotoninergici psichiatrici e blu di metilene si è verificata
nel contesto della chirurgia paratiroidea, che ha richiesto la somministrazione
endovenosa di blu di metilene come agente di visualizzazione. La dose
di blu di metilene variava da 1 mg/kg a 8 mg/kg.
Poiché il blu di metilene non è un farmaco approvato dalla
FDA in questo momento, ed esistono dati limitati riguardo il suo utilizzo
in vari contesti, non si sa se vi sia rischio di sindrome serotoninergica
in pazienti trattati con farmaci serotoninergici psichiatrici che assumono
blu di metilene da altre vie (ad esempio, per via orale o per iniezione
locale) o per via endovenosa a dosi inferiori a 1 mg/kg.
Inoltre, non tutti i farmaci serotoninergici psichiatrici hanno una capacità
pari di causare la sindrome serotoninergica con blu di metilene. I casi
di sindrome serotoninergica con blu di metilene si sono verificati in
pazienti che assumevano specifici farmaci serotoninergici psichiatrici,
e cioè un inibitore selettivo della ricaptazione della serotonina
(SSRI), un inibitore della ricaptazione della serotonina e della noradrenalina
(SNRI) o clomipramina.
Non è chiaro al momento se la somministrazione endovenosa di blu
di metilene in pazienti trattati con altri farmaci psichiatrici con minor
grado di attività serotoninergica comporti un rischio comparabile.
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