RIASSUNTO
CONTESTO I pazienti esposti a trattamento antipiastrinico per prevenire
l'infarto miocardico acuto (IMA) ricorrente ricevono spesso anche farmaci
della classe degli SSRI (selective serotonin reuptake inhibitor)
per il trattamento della depressione concomitante.
Obiettivo dello studio era la determinazione del rischio di sanguinamento
in pazienti trattati con entrambi i tipi di farmaci dopo un evento infartuale
acuto.
METODI E' stato condotto uno studio retrospettivo di coorte utilizzando
le cartelle di dimissione ospedaliera, le fatture dei medici, la documentazione
relativa i rimborsi dei farmaci e i dati demografici provenienti dai database
amministrativi dei servizi sanitari regionali. Sono stati inclusi pazienti
di età >=50 anni che erano stati dimessi dopo un ricovero per
IMA con terapia antipiastrinica (gennaio 1998-marzo 2007). Questi soggetti
sono stati seguiti fino ad un successivo ricovero per episodi di sanguinamento,
IMA ricorrente, morte o fino al termine dello studio.
RISULTATI 27.058 pazienti arruolati nella coorte hanno ricevuto
alla dimissione i seguenti farmaci: acido acetilsalicilico (ASA) (n=14.426);
clopidogrel (n=2467), ASA e clopidogrel (n=9475); ASA e un SSRI (n=406);
ASA, clopidogrel e un SSRI (n=239); o clopidogrel e un SSRI (n=45). Rispetto
all'ASA in monoterapia, il trattamento combinato di un SSRI con un farmaco
antipiastrinico era associato a un rischio maggiore di sanguinamento (ASA
e SSRI: hazard ratio [HR] 1,42; IC 95% 1,08-1,87; ASA, clopidogrel
e SSRI: HR 2,35; 1,61-3,42). Rispetto alla doppia terapia antiaggregante
(ASA e clopidogrel), l'uso combinato di questa con un SSRI era associato
a un rischio superiore di sanguinamento (HR 1,57; 1,07-2,32).
INTERPRETAZIONE I pazienti che assumono un SSRI e una doppia terapia
antiaggregante dopo un IMA sono in una condizione di aumentato rischio
di sanguinamento.
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