RIASSUNTO
CONTESTO Allopurinolo è ampiamente prescritto per condizioni
associate ad eccesso di urati, malgrado sia responsabile di reazioni avverse
da farmaci (ADR) cutanee gravi.
SCOPO Un'indagine trasversale dei casi d'uso di allopurinolo osservati
presso la Clinica Dermatologica di riferimento per la parte meridionale
della Sardegna (circa 560.836 abitanti).
METODI Sono stati raccolti i dati di tutti i pazienti consecutivi
ricoverati per ADR tra il 2001 e il 2010. Il nesso di causalità
è stato determinato in base ai criteri del WHO Collaborating
Centre for Drug Monitoring; per la necrolisi epidermica tossica è
stata adottata la scala specifica di gravità della malattia (score
toxic epidermal necrolysis, SCORTEN).
RISULTATI Allopurinolo era il farmaco responsabile di 84 su 780
casi di ARD cutanee (10,7%; 8,4 casi/anno). L'età media era di
74 anni, il 58% erano donne, il 95% dei casi ha richiesto ospedalizzazione.
Le forme cliniche erano: eruzioni maculo-papulari (34 casi), sindrome
di Stevens-Johnson (SJS)/necrolisi epidermica tossica (TEN) (31 casi),
vasculiti (6 casi), rash con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS) (3
casi), pustolosi esantematica generalizzata acuta (3 casi), eruzioni pitiriasiformi
(3 casi), dermatite lichenoide (2 casi), eruzione fissa da farmaco (1
caso), eritroderma (1 caso). L'indicazione per allopurinolo era iperuricemia
asintomatica nel 95% dei pazienti. Dodici soggetti erano in terapia con
dosi variabili di farmaco in base ai valori di clearance della creatinina.
La valutazione conclusiva del nesso di causalità era certa per
il 12% dei casi e probabile per il rimanente 88%. Nell'88% dei soggetti
si è osservato un recupero completo; 10 pazienti con SJS/TEN sono
morti (12% mortalità totale; 32% mortalità per i casi SJS/TEN).
CONCLUSIONI Considerando la dimensione della popolazione della
Sardegna meridionale è plausibile che 1,5/100.000 abitanti incorreranno
ogni anno in ADR associate ad allopurinolo. Nello studio. l'età
avanzata e le prescrizioni inappropriate erano le condizioni maggiormente
correlate a morbilità e mortalità.
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