La
certificazione arriva dalla Relazione annuale 2010 sulla vigilanza post-marketing
che l'AIFA ha trasmesso nelle settimane scorse alle Camere: per la prima
volta da quando è stato istituito il sistema di monitoraggio, l'Italia
ha varcato la soglia fatidica delle 300 segnalazioni per milione di abitanti
all'anno, il tasso individuato dall'Organizzazione mondiale della Sanità
come il "gold standard" di un efficace rete nazionale di farmacovigilanza.
L'anno scorso, infatti, le segnalazioni registrate di reazioni avverse
sono state 20.191, pari a un tasso di 335 per milione; rispetto all'anno
precedente (quando il tasso si era fermato a quota 243 per milione) la
differenza è di oltre cinquemila segnalazioni. Ma quello che balza
agli occhi è soprattutto l'accelerazione degli ultimi cinque anni:
dopo la "crisi" del 2005 (quando le segnalazioni furono "soltanto"
5.709, in arretramento rispetto al 2004) il tasso medio nazionale è
cresciuto senza altre soluzioni di continuità. Merito, secondo
gli addetti ai lavori, anche dell'avvio di programmi di farmacovigilanza
in diversi pronto soccorso ospedalieri, che hanno elevato sensibilmente
le segnalazioni di reazioni avverse gravi e inaspettate.
"La costante attività di monitoraggio" riassume l'AIFA
nella Relazione "ha permesso di evidenziare alcuni segnali di allarme
relativi a medicinali somministrati in età pediatrica o agli anziani.
E' stata inoltre effettuata l'attività di valutazione dei rinnovi
dell'autorizzazione all'immissione in commercio di 2.515 medicinali registrati
da più di cinque anni". Nelle linee di indirizzo approvate
nell'ottobre 2010 dalla Conferenza Stato-Regioni, ricorda infine l'Agenzia,
il programma nazionale di farmacovigilanza" è stato orientato
allo studio delle reazioni avverse in particolare riguardanti la popolazione
pediatrica, gli anziani con polipatologie e i pazienti istituzionalizzati".
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