RIASSUNTO
Sebbene si tratti di agenti molto utili, i fluorochinoloni sono associati
a un certo numero di eventi avversi, di cui alcuni con significato clinico
rilevante. Il prolungamento dell'intervallo QT, ad esempio, è un
effetto negativo associato all'uso di questi farmaci. I fluorochinoloni
prolungano l'intervallo QT bloccando i canali del potassio voltaggio-dipendenti,
in particolare la componente rapida della corrente di
potassio a rettificazione ritardata (IKr),
espressa dal gene HERG (human ether-a-go-go related gene).
In base ai case report e agli studi clinici disponibili, moxifloxacina
comporta il rischio maggiore
di prolungamento dell'intervallo QT tra tutti i chinoloni disponibili
nella pratica clinica e dovrebbe essere usata con cautela in pazienti
con fattori predisponenti per la torsione di punta (TdP). Sebbene gemifloxacina,
levofloxacina e ofloxacina siano associate ad un rischio minore
di questi eventi avversi in confronto a moxifloxacina, anch'esse dovrebbero
essere usate con cautela nei pazienti a rischio di prolungamento dell'intervallo
QT. Ciprofloxacina sembra essere associata con il rischio più
basso di prolungamento dell'intervallo QT
e il più basso tasso di TdP.
Il rischio complessivo di TdP con
l'uso di fluorochinoloni è di dimensioni
modeste. I
medici possono minimizzare ulteriormente questo rischio, evitando prescrizioni
di molti altri farmaci associati a prolungamento dell'intervallo QT, soprattutto
in pazienti ad alto rischio.
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