RIASSUNTO
CONTESTO E SCOPO L'intossicazione da paracetamolo rimane la maggior
causa
di epatossicità grave in Gran Bretagna. In questo ampio studio
di coorte monocentrico è stato esaminato l'impatto clinico di overdose
di paracetamolo ripetute nel tempo e conseguenti manifestazioni ritardate.
RISULTATI Tra il 1992 e il 2008 sono stati ricoverati 663 pazienti
per danno epatico grave indotto da paracetamolo, dei quali 161 (24,3%)
avevano assunto sovradosaggi ripetuti del farmaco in un certo periodo
di tempo. I pazienti in overdose prolungata erano significativamente più
anziani e maggiormente propensi all'abuso di alcol rispetto ai pazienti
che avevano assunto una sola dose eccessiva di farmaco. Contrastare
il dolore era il motivo più frequente
(58,2%) di assunzioni ripetute a dosi sovra-terapeutiche. Nonostante le
dosi complessivamente
ingerite di
paracetamolo fossero più basse, così
come i livelli serici di alanina aminotransferasi al momento del ricovero,
era più probabile che i pazienti in overdose prolungata nel tempo
fossero encefalopatici al ricovero, necessitassero di terapia sostitutiva
renale o ventilazione meccanica e avessero tassi di mortalità più
elevati rispetto ai casi di overdose unica (37,3% vs 27,8%; p=0,025),
anche se questo pattern di di overdose non era un predittore indipendente
di decesso. I criteri del King's College per una prognosi negativa avevano
ridotta sensibilità (OR 77,6; IC 95% 70,8-81,5) per questo modello
di sovradosaggio. Dei 396/450 (88,0%) casi di overdose singola, per i
quali il timing poteva essere rilevato in modo accurato, 178 pazienti
(44,9%) si presentavano presso i servizi medici dopo un periodo di oltre
24 ore dall'overdose. Il ricorso ritardato alle cure mediche oltre le
24 ore era associato indipendentemente
a decesso/trapianto di fegato (OR 2,25; 1,23-4,12; p= 0,009).
CONCLUSIONI Sia la presentazione
ritardata ai servizi sanitari che il pattern
di overdose cumulata nel tempo erano associati a esiti avversi in seguito
a sovraddosaggio di paracetamolo. Questi pazienti sono esposti a un rischio
maggiore di sviluppare insufficienza multiorgano e pertanto dovrebbe essere
preso in considerazione per loro il trasferimento precoce a centri specializzati
sulle epatopatie.
|