Fonte:
Il Sole24 Ore Sanità, 23-29 dicembre 2003
"L'Europarlamento
concede il secondo disco verde all'attesa riforma Ue dei farmaci, un pacchetto
di provvedimenti composto da due direttive e un regolamento che fanno
il restyling del pianeta europeo della pillola con l'intenzione di ridare
slancio a un settore sempre più col fiato corto rispetto al gigante
USA.
La maxi-riforma, dopo il 'sì'in seconda lettura degli eurodeputati,
aspetta ora il via libera definitivo dai ministri della Sanità
che potrebbe arrivare già in questi giorni quando si dovrebbe riunire
un consiglio straordinario di settore. Che potrebbe dare il via libera
anche ad altri provvedimenti, tra questi anche una direttiva sulla donazione
di cellule e tessuti che ha incassato il 'sì' dell'Europarlamento,
sempre la scorsa settimana.
La riforma della pillola. Il pacchetto farmaci, partito nel 2001,
è quindi quasi in porto. E ci arriva con alcune modifiche rispetto
al testo presentato dalla Commissione Ue due anni fa. Anche se conserva
alcuni punti importanti. Tra questi, l'accesso più facile al mercato
per i generici. I dati sui nuovi farmaci (in particolare quelli sulle
sperimentazioni) saranno protetti per 8 anni, ma i prodotti generici non
potranno entrare sul mercato prima di dieci anni. Sarà, però,
possibile estendere di un anno la "protezione" nel caso in cui
il prodotto possa vantare delle indicazioni terapeutiche innovative.
Infine, un altro dei punti caldi è l'estensione della cosiddetta
procedura centralizzata presso l'Agenzia europea del farmaco di Londra.
Questa procedura apre le porte all'immissione in commercio dei nuovi farmaci
direttamente e automaticamente in tutti i Paesi dell'Unione. E sarà
possibile per i farmaci biotech, ma anche per quelli destinati a curare
l'Aids, i tumori, le patologie neurodegenerative e il diabete. Una lista
di farmaci, questa piuttosto ristretta rispetto alla proposta originaria
della Commissione, che la voleva estendere a tutti i prodotti innovativi.
L'Europarlamento ha aggiunto, però, che in un futuro molto vicino
sarà possibile estenderla ancora ad altre categorie terapeutiche.
Cellule e tessuti. L'Europarlamento ha detto 'sì', in seconda
lettura, anche alla direttiva per la 'Fissazione di standard di qualità
e sicurezza per la donazione, l'acquisizione, il saggio, la lavorazione,
la conservazione e la distribuzione di tessuti e cellule umani'. Questa
direttiva introduce in Europa standard di sicurezza, facilitando un più
sicuro scambio di cellule e tessuti umani fra i Paesi membri e garantendo
la tutela della salute dei cittadini europei che ogni anno ricevono trattamenti
a base di cellule e tessuti umani. In particolare, si prevedono requisiti
sull'idoneità dei donatori di tessuti e cellule e gli screening
da eseguire su conservazione e distribuzione di tessuti e cellule di origine
umana, nonchè strutture a livello nazionale di accreditamento e
controllo. Si stabiliscono disposizioni a livello comunitario per la creazione
di un registro di aziende accreditate e di un sistema di qualità
per le aziende coinvolte in attività correlate all'uso di tessuti
e cellule. C'è anche una serie di regole per la formazione del
personale direttamente coinvolto nell'acquisizione, nel controllo, nel
trattamento, nella conservazione e nella distribuzione di tessuti e cellule
umane.
Infine, la direttiva definisce regole valide in tutta l'Unione europea
per assicurare la tracciabilità dei tessuti di origine umana dal
donatore al paziente e viceversa e definisce un sistema per regolare l'importazione
di tessuti e cellule umane da Paesi terzi che assicurino standard di qualità
e sicurezza equivalenti".
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