ECM ALLA SVOLTA SU PROVIDER E CORSI



Fonte: Sole 24ore Sanità, 13 aprile 2004


Subito una intesa interlocutoria con le Regioni in vista della definizione dei nuovi obiettivi di formazione a livello nazionale. Entro maggio-giugno l'accordo definitivo in Conferenza Stato-Regioni sui requisiti di accreditamento dei provider e sui target per il prossimo triennio. Nel frattempo starà per concludersi la sperimentazione trimestrale preliminare e sarà già in rampa di lancio la sperimentazione allargata dell'accreditamento dei provider.
È con questo ruolino di marcia mozzafiato che il "Programma nazionale Ecm" (educazione continua in medicina) si prepara a cambiare volto: sempre meno convegni, sempre più formazione residenziale e a distanza, con un pool di 2.000-2.500 provider professionisti a fronte degli oltre 10mila organizzatori attualmente accreditati. "A fine anno promette Raffaele D'Ari, capo del dipartimento qualità della Salute tutto il sistema sarà a regime, eliminando le carenze formative del passato".

I numeri del pianeta Ecm. A determinare il primo giro di boa è stato l'ultimo incontro della Commissione nazionale Ecm che, al "Forum Sanità Futura di Cernobbio", ha reso noto l'identikit aggiornato del settore e sdoganato la lista dei primi "arruolati" per la sperimentazione del nuovo modello d'accreditamento.
I grandi numeri della banca dati Ecm segnalano al 30 marzo oltre 114mila richieste di accreditamento di eventi formativi e quasi 47 mila richieste di accreditamento di progetti formativi aziendali. Al top dell'offerta, come sempre, i medici, con quasi 100mila edizioni di eventi delle due tipologie (46,08%); secondi in classifica gli infermieri (13,14%). Sul fronte degli organizzatori, il pool più numeroso è rappresentato dagli enti pubblici (16%), seguiti da enti privati (15%), Ordini, Collegi e associazioni (15), università (12%), società scientifiche (9%).
La media è di un provider ogni 78 operatori del Ssn, con quattro Regioni "reginette" d'Ecm: Lombardia, Lazio, Toscana e Campania concentrano oltre il 50% degli organizzatori. Decisamente in diminuzione i costi per gli operatori: nel 2003 gli eventi a pagamento sono stati il 47% del totale con un costo medio di 14,71 euro l'ora a fronte dei 20,85 euro dell'anno precedente. Infine, le sponsorizzazioni: coinvolgono il 41% degli eventi; al top quelli realizzati da case editrici (69%), all'estremo opposto quelli organizzati da strutture sanitarie pubbliche o equiparate (40%).

I nodi da sciogliere. Ma la vera novità è rappresentata dalla lista dei 72 organizzatori pubblici e privati arruolati per la sperimentazione dell'accreditamento dei provider: proporranno per un trimestre eventi e corsi gratuiti ma dotati di crediti, consentendo alla Commissione Ecm di testare criteri, procedure e rispondenza dei discenti. Si tratta solo di un primo approccio, in attesa che Regioni e Commissione Ecm sciolgano alcuni dei rebus fondamentali che tutt'ora inceppano l'Ecm.
Nel canovaccio dell'accordo per il 2004 all'esame della Stato-Regioni si prevedono, tra l'altro, l'esclusione delle medicine non convenzionali, i crediti differenziati per obiettivi istituzionali, la "selezione" delle Società scientifiche ai fini Ecm, l'individuazione dei crediti "necessari al mantenimento dell'abilitazione professionale".
Mentre è in fase avanzata la stesura del documento con cui la Commissione Ecm punta a risolvere una volta per tutte la questione del "conflitto d'interessi".
L'ultima bozza esclude categoricamente la possibilità per il provider di avere rapporti diretti o indiretti con le aziende del settore. Per il provider colto a barare, dopo "n" eventi scatterebbe la "squalifica": la revoca dell'autorizzazione con tanto di segnalazione in un apposito database, a futura memoria.