Maria
Grazia Cucurachi
Il Sole 24 Ore Sanità, Anno VII - n. 16
"Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea
(L102/48 del 07/04/2004), si conclude l'iter della direttiva 2004/23/Ce
varata dal Parlamento dell'UE e dal Consiglio sulla "Definizione
di norme di qualità e di sicurezza per la donazione, l'approvvigionamento,
il controllo, la lavorazione, la conservazione, lo stoccaggio e la distribuzione
di tessuti e cellule umani". Nata da una proposta della commissione
del giugno 2002, la direttiva è ormai entrata in vigore e gli Stati
membri dell'Unione hanno tempo fino al 7 aprile del 2006 per adeguarsi
al suo dispositivo. Il testo in pratica stabilisce norme di qualità
e sicurezza per tessuti e cellule umani destinati ad applicazioni sull'uomo,
sottoponendo alla disciplina non solo tutte le fasi di lavorazione di
queste componenti, ma anche di quelle dei prodotti fabbricati a partire
da cellule e tessuti umani. Restano invece tagliati fuori dalla normativa
sangue e suoi derivati, organi umani e cellule e tessuti per trapianti
autologhi.
Gli Stati dell'UE dovranno nominare autorità competenti alle quali
spetterà mettere in pratica i contenuti della direttiva: verificare
che gli istituti dei tessuti dispongano dei requisiti necessari per ottenere
l'autorizzazione a operare, effettuare ispezioni periodiche in queste
strutture, conservare le relazioni annuali degli istituti sullo svolgimento
delle attività interne, creare un registro dei centri che operano
nel settore.
Tra le altre disposizioni contenute nella direttiva, quelle sulla rintracciabilità.
In pratica, per tessuti e cellule, dovrà essere garantita la possibilità
di conoscere tutto il percorso dal donatore al ricevente e viceversa,
garantendo, tuttavia, l'anonimato dei soggetti coinvolti nella 'filiera'.
Le donazioni, poi, dovranno essere gratuite, salvo eventuali indennità
che potranno essere concesse per far fronte alle spese di donazione.
Particolare attenzione dovrà essere posta in caso si verifichino
eventi o reazioni avverse gravi, precedentemente o in seguito all'applicazione
clinica di cellule e tessuti. Proprio a tale scopo, tutte le donazioni
dovranno essere sottoposte a preventivi controlli e ogni istituto dovrà
dotarsi di personale competente, che disponga di adeguata formazione ed
esperienza nel settore. Analoghe accortezze andranno adottate ogni volta
che ci saranno interventi di istituti esterni nelle fasi di lavorazione
dei tessuti o qualora ci siano importazioni ed esportazioni degli stessi
con Paesi terzi.
La direttiva, sottoscritta da Parlamento e Consiglio lo scorso 31 marzo,
non pregiudica eventuali legislazioni, in vigore negli Stati membri, che
vietino la donazione, l'approvvigionamento, la lavorazione o la distribuzione
di cellule e tessuti umani. Non impedisce, inoltre, che gli Stati UE mantengano
o introducano norme più rigorose in materia, purché non
siano in contrasto con le disposizioni del trattato.
A partire dal 7 aprile del 2009, infine, ogni tre anni i Paesi dell'Unione
dovranno aggiornare la Commissione europea sulle attività realizzate
in base delle disposizioni contenute nella direttiva, presentando apposite
relazioni."
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