NOVITA' IN TEMA DI OTC



AUTOMEDICAZIONE: AL VIA PROGETTO PILOTA DEI PRESIDI DI FARMACIA E DELLE AZIENDE UE
Formazione ad hoc sui senza ricetta - Corsi per docenti a fine ottobre
Tratto da: Sole 24ore Sanità, n. 39, 11-17 ottobre 2005


Un patto d'acciaio Università-Industria benedice la nascita di un nuovo percorso di studio sulle tematiche dell'autocura. Partnership e progetto pilota per dare idoneo risalto ai temi dell'automedicazione nel percorso formativo dei farmacisti, sono stati presentati nel corso di un forum organizzato la settimana scorsa a Roma dalla Conferenza dei presidi delle facoltà di Farmacia italiane e dall'Aesgp (associazione europea dei produttori del settore), con la partecipazione di medici, farmacisti, consumatori, industrie e rappresentanti della Salute e dell'Istruzione.
"Obiettivo dell'operazione - ha spiegato Umberto Filippi, vice presidente Aesgp -, individuare e validare le competenze necessarie al farmacista per svolgere il ruolo di advisory nell'utilizzo responsabile dei prodotti di automedicazione". L'esigenza è avvertita anche dalla categoria: da una ricerca dell'associazione degli iscritti alle facoltà di Farmacia europee (Epsa) emerge infatti che solo il 10% delle rispettive facoltà prevede l'insegnamento obbligatorio della farmacoterapia sui no-prescription e solo il 20% si occupa di autocura.
"Ma si tratta sempre di farmaci", ha ribadito il presidente Fofi, Giacomo Leopardi, convinto che il farmacista debba avere un ruolo "meno chimico e più biologico".
Dalle parole ai fatti: "Nell'ultima decade di ottobre un docente per ciascuna delle 29 facoltà di Farmacia italiane parteciperà a una settimana di approfondimento e confronto su queste tematiche" ha annunciato Ettore Novellino (presidente Conferenza presidi delle facoltà di Farmacia italiane). "Una volta tornati in sede, potranno, attraverso opportuni moduli didattici, dare maggiore enfasi a questo profilo professionale della professione di farmacista".
La benedizione finale al progetto è arrivata dal sottosegretario all'Istruzione, Maria Grazia Siliquini: "Se è vero che, grazie all'automedicazione, l'Italia potrà avere risparmi che si attestano sul 2,2% del Pil - ha affermato - è altrettanto importante, a livello socio-economico, che i nostri farmacisti abbiano le giuste conoscenze per indirizzare al meglio i comportamenti dei consumatori-pazienti".
Con un occhio alla sicurezza e un occhio, ovviamente, anche al risparmio.

 

FARMACI: GLI ESPERTI, VALORIZZARE IL COMPARTO OTC
Fonte: ANSA; Milano, 27 ottobre 2005

Valorizzare l'uso dei farmaci per l'automedicazione consentendo così il calo della spesa per la sanità a vantaggio di un bilancio finanziario nazionale più competitivo e sano: è quanto e' emerso nell'ambito del dibattito per la presentazione del volume "Numeri e indici dell'automedicazione" voluto dall'Associazione Nazionale dell'Industria Farmaceutica dell'Automedicazione. Il comparto dei farmaci cosiddetti OTC, in quanto over the counter, oltre il bancone, ha visto un calo negli ultimi due anni: "soprattutto nelle regioni del Sud - spiega Claudio Jommi, responsabile dell'osservatorio sui farmaci, CERGAS Bocconi - i pazienti tendono spesso a rivolgersi al medico anche per patologie lievi e quest'ultimo è portato più spesso a prescrivere farmaci a carico del Servizio Sanitario Nazionale". Secondo l'Anifa, inoltre, in questo settore, oltre ad una educazione etica del cittadino e ad una valorizzazione dell' automedicazione attraverso delle forti campagne informative, è necessaria una regolamentazione efficace che punti sulla sanità come investimento sociale ed economico. "Il settore OTC deve crescere - conclude la senatrice Emanuela Baio Dossi, membro della Commissione Sanità -: orientarsi in questa direzione è per i cittadini uno sforzo maggiore ma servirà a destinare le stesse risorse, se non di più, alla sanità e al settore farmaceutico".