Fonte:
Sanitanews. 6 novembre 2008
La Camera ha approvato oggi, con 466 voti favorevoli e 1 voto contrario,
l'istituzione di una Commissione d'inchiesta sugli errori in campo sanitario
e sulla causa dei disavanzi regionali.
Sono
circa 16 mila l'anno gli esposti dei malati per danni derivati da presunti
errori medici ed incalcolabile l'ammontare degli sprechi causati dalla
cattiva gestione della spesa sanitaria pubblica. Questi gli argomenti
che hanno motivato l'istituzione di una commissione di inchiesta alla
Camera dei Deputati. La commissione sarà composta da 21 membri
e la nomina del presidente spetta al presidente della Camera. Avrà
compiti simili, ma un po' più ampi, a quella di inchiesta sul Servizio
sanitario nazionale del Senato presieduta dal senatore Ignazio Marino.
"Questa commissione - ha spiegato l'onorevole Domenico Di Virgilio,
membro della commissione Affari sociali - durerà fino a fine legislatura
e riferirà al Parlamento ogni volta che ci sarà la necessità
di un intervento urgente". La commissione avrà il potere di
entrare nel merito dell'attività svolta dalle Regioni, di intervenire
direttamente sulla lotta agli sprechi e gli sarà conferita la possibilità
di interventi immediati. Previste ispezioni e audizioni, con la collaborazione
di esperti. Ciò che verrà acquisito verrà inviato,
se ritenuto utile, alle autorità giudiziarie. Le due commissioni
della Camera e del Senato si divideranno i compiti per evitare sovrapposizioni.
Il varo della Commissione d'inchiesta trova consenso al Congresso della
Fiog, Federazione Italiana di Ostetricia e Ginecologia, in quanto i ginecologi
rappresentano una delle categorie più a rischio di contenzioso.
"Finalmente si è deciso di intervenire - afferma Massimo Moscarini,
co-presidente del I Congresso FIOG e Ordinario di Ostetricia e Ginecologia
alla Sapienza Università di Roma - su due problemi della Sanità
che colpiscono sia i cittadini che i medici, in particolare i ginecologi.
L'auspicio è che non aumenti la medicina difensivistica, ma che
dia certezze a tutte le figure che operano nella Sanità''. "Siamo
soddisfatti del varo della Commissione di inchiesta sugli errori medici
- ha detto Teresa Petrangolini, segretario generale di Cittadinanzattiva
- ma ci chiediamo come questo possa essere conciliato con un progetto
di legge sulla depenalizzazione dei reati medici". Il governo ha
infatti annunciato da tempo la presentazione di un ddl per distinguere
le responsabilità penali da quelle civili del medico. La sanità
italiana spende cinquecento milioni di euro per assicurarsi contro le
cause per richieste di danni. Il settore in testa e' quello dell'ortopedia
con il 18,7% delle denunce. Gli esposti, secondo stime diffuse dalla federazione
degli Ordini dei medici, sarebbero oltre 16 mila l'anno, mentre il Tribunale
dei Diritti del Malato rivela che nel 2007 ha ricevuto 24.300 segnalazioni
di errori medici o altri disservizi sanitari. L'Ania, che raggruppa il
91% delle compagnie, denuncia che in 10 anni il totale dei risarcimenti
e' raddoppiato, passando da 17 mila denuncie coperte da 35 milioni di
euro di premi nel 1995 a 28.500 vertenze per 381 milioni di premi nel
2005. La conseguenza di ciò sono forti rincari assicurativi. Tra
i settori più a rischio l'ortopedia (18.7% delle denuncie), oncologia
(12.1%), chirurgia generale (9.5%), ginecologia e ostetricia (6.9%). I
rimborsi più costosi riguardano invece i parti con invalidità
(da 2 a 4.5 milioni di euro), la mancata diagnosi di tumori mortali (1
milione) e gravi danni ortopedici (400 mila euro).
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