Fonte: Federazione Erboristi Italiani. 19 giugno 2009 |
In Italia
l'erboristeria e l'erborista, l'una intesa come disciplina autonoma, relativa
al riconoscimento, coltivazione, raccolta, trasformazione, preparazione
di erbe e piante medicinali ed aromatiche, l'altra quale figura tecnica
di riferimento, furono riconosciuti ufficialmente con la legge n.99 nel
lontano 1931. Con questa legge, tuttora vigente, si rispondeva alle esigenze
socio-economiche di allora, regolamentando un settore di cui si riconosceva
l'importanza e si auspicava lo sviluppo. Oggi è insufficiente a
definire l'attività dell'erborista e a regolamentare un settore
che ha visto negli ultimi trent'anni una significativa espansione. Non
a caso è stata proprio la categoria stessa a rivendicare e ottenere,
presso le Facoltà di Farmacia, l'istituzione del Corso di Laurea
in Tecniche Erboristiche (Scienze e Tecnologie Farmaceutiche, DM 509/99).
La professionalizzazione del settore ed un rinnovo legislativo adeguato
ai tempi e alle prospettive europee, sono elementi indispensabili per
salvaguardare la propria specificità e permettere un nuovo sviluppo
per la sicurezza anche degli utenti. L'obsolescenza della normativa del
1931 e la liberalizzazione delle attività commerciali hanno favorito
anche la comparsa di persone poco qualificate, inadeguate e improvvisate,
deteriorando pure l'immagine dell'erborista diplomato e/o laureato e dell'erboristeria
più in generale. E' quindi necessario un atto normativo moderno
che collochi l'erborista nell'ambito delle figure professionalmente riconosciute,
ne definisca requisiti, competenze e operatività e ne regolamenti
l'attività commerciale. La recente proposta di legge per regolamentare
la figura dell'erborista e della sua attività, d'iniziativa dei
Sen. Fleres e Alicata, vuol rispondere alle varie esigenze del settore,
la cui credibilità passa anche e soprattutto attraverso la serietà
dei suoi operatori in special modo nei confronti dei consumatori. Di recente
istituzione anche l'Osservatorio Permanente Erboristeria (OPE), voluto
dalla FEI, con il compito di monitorare il settore e provvedere a segnalare
alle competenti autorità comportamenti scorretti e non consoni
all'etica, o prodotti non conformi al dichiarato: in alcuni prodotti è
stata ad esempio evidenziata la presenza di molecole estranee, probabilmente
utilizzate per esaltarne l'attività (benzetonio cloruro, nimesulide,
reserpina, bromexina, ecc.).
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