Ann M.
Møller, Nete Villebro, Tom Pedersen, Hanne Tønnesen
Lancet 2002; 359:114-17
RIASSUNTO
CONTESTO I fumatori sono soggetti ad un rischio più alto
di complicazioni post-operatorie cardiopolmonari e legate all'intervento
chirurgico stesso rispetto ai non fumatori. Il nostro obiettivo era di
valutare l'effetto di un intervento pre-operatorio sull'abitudine al fumo
sulla frequenza delle complicazioni post-operatorie nei pazienti sottoposti
alla sostituzione dell'anca e del ginocchio.
METODI Abbiamo svolto uno studio randomizzato in tre ospedali in
Danimarca. 120 pazienti sono stati assegnati in modo casuale, 6-8 settimane
prima di essere sottoposti ad intervento chirurgico, precedentemente programmato,
al gruppo di controllo (n=60) o al gruppo di intervento sul fumo (n=60).
Quest'ultimo consisteva nel counselling e nella terapia sostitutiva della
nicotina, con l'obiettivo di smettere o almeno ridurre del 50% il fumo.
Un valutatore, che era in cieco rispetto all'intervento, registrava la
frequenza di complicazioni cardiopolmonari, renali, neurologiche o chirurgiche
e la durata del ricovero in ospedale. L'analisi principale era secondo
il principio dell'intention to treat.
RISULTATI 8 controlli e 4 pazienti del gruppo di intervento sono
stati esclusi dall'analisi finale, perché le loro operazioni erano
state posticipate o cancellate. Sono stati analizzati quindi per gli esiti
rispettivamente 52 e 56 pazienti. L'incidenza totale delle complicazioni
è stata del 18% nel gruppo di intervento sul fumo e del 52% nel
controllo (p=0,0003). Gli effetti più evidenti dell'intervento
sono stati osservati per le complicazioni legate all'intervento chirurgico
(5% vs 31%, p=0,001), per quelle cardiovascolari (0% vs 10%, p=0,08) e
quelle per chirurgia secondaria (4% vs 15%, p=0,07). La durata media del
ricovero è stata di 11 giorni (range 7-55) nel gruppo di intervento
e di 13 giorni (8-65) nel gruppo di controllo.
CONCLUSIONI Un programma efficace di intervento sul fumo nelle
6-8 settimane che precedono un intervento chirurgico riduce la morbidità
post-operatoria; sulla base dei risultati ottenuti, si raccomanda di adottare
tale programma.
COMMENTO
Circa un terzo di tutti i pazienti che vengono sottoposti a chirurgia
sono fumatori. E' stato ripetutamente dimostrato che il fumo è
un importante fattore di rischio per complicazioni intra e post-operatorie.
Il meccanismo che sottende questo aumentato rischio potrebbe coinvolgere
modificazioni polmonari croniche indotte dal fumo (quali ridotta clearance
e secrezioni polmonari), malattia cronica ostruttiva, alterata funzionalità
cardiovascolare e immunitaria e produzione di collagene.
I risultati di questo studio mostrano come le complicanze post-operatorie
possono essere sostanzialmente ridotte dall'astensione al fumo, nelle
6-8 settimane prima dell'intervento di sostituzione dell'anca e del ginocchio.
Questa riduzione è più evidente per le complicanze cardiovascolari
e quelle relative alle ferite. Il background patofisiologico di questi
dati potrebbe essere la rapida reversibilità degli effetti del
tabacco sul sistema vascolare e l'effetto del fumo sul tempo di guarigione
delle ferite. La cessazione del fumo per tre settimane aveva mostrato
un miglioramento nella guarigione delle ferite in uno studio sperimentale.
Il meccanismo coinvolge probabilmente il recupero quantitativo o strutturale
del collagene e della capacità immune, una ridotta ossigenazione
dei tessuti periferici e la vasocostrizione indotta dalla nicotina.
In questo studio è stata riportata una bassa frequenza di complicanze
polmonari post-operatorie (2%) in entrambi i gruppi, forse dovuta alla
distanza del sito di intervento dal diaframma. Negli interventi addominali
e ginecologici, infatti, i fumatori avevano mostrato un aumento consistente
del rischio di complicanze polmonari. Quando gli autori hanno effettuato
l'analisi per il protocollo hanno osservato una grande differenza tra
i soggetti che fumavano e quelli che avevano smesso di fumare; l'analisi
intention to treat dei dati dimostrava invece che la cessazione del fumo
non aveva portato ad alcun effetto benefico.
Questi dati devono comunque essere interpretati con attenzione poiché
lo studio è stato condotto in modo non randomizzato ed i soggetti
avevano probabilmente un rischio differente al basale; infatti la motivazione
a smettere di fumare è determinata da molti fattori confondenti,
quali lo stato di salute, la vita sociale e l'età.
La durata dell'ospedalizzazione è, in primo luogo, dipendente dalla
pratica ospedaliera e potrebbe non influire sulla minor insorgenza di
complicazioni o di mobilizzazione. In ogni caso è stato dimostrato
che i controlli rimanevano ricoverati due giorni in più nel reparto
di ortopedia e trascorrevano molti più giorni in altri reparti
rispetto al gruppo di intervento. Per più di due terzi di questi
giorni i pazienti stavano nell'unità di cure intensive. Questi
tempi più lunghi aumentano i costi se si valutano i dati dell'intera
popolazione di soggetti fumatori che deve essere sottoposta a questo tipo
di intervento chirurgico, anche se questi dati di cura intensiva devono
essere interpretati con cautela perché il numero di soggetti è
piuttosto limitato.
La riduzione dell'incidenza delle complicanze è un risultato del
programma di intervento sul fumo. Tutte le componenti del programma (cessazione
e riduzione del fumo, uso di sostitutivi della nicotina, aumento delle
informazioni e rapporti personali con il personale infermieristico) hanno
contribuito agli effetti positivi osservati. Il successo del programma
ha anche portato a cambiamenti nello stile di vita, quali ad esempio,
l'esercizio fisico e le abitudini alimentari, tutti fattori che hanno
contribuito al risultato finale dello studio. Il 28% dei soggetti a cui
è stato richiesto di partecipare allo studio ha rifiutato per varie
ragioni e non si potrà mai sapere se questi soggetti avevano un
rischio basale differente da quelli inclusi e in quale modo avrebbero
potuto influenzare i risultati.
Il fumo è un fattore di rischio per le infezioni delle ferite e
le complicanze cardiopolmonari in molti tipi di interventi; i fumatori
rappresentano una parte importante del numero totale delle complicanze
post-operatorie. Se l'intervento sul fumo pre-operatorio può ridurre
queste complicanze, il risparmio nella sofferenza personale e nel carico
finanziario è sostanziale.
I risultati di questo studio devono essere confermati con sistemi di sanità
pubblica per validare l'applicabilità e il costo-beneficio qualora
l'intervento venga implementato nella pratica clinica.
Per concludere, gli autori suggeriscono l'astensione al fumo per almeno
6 settimane prima dell'intervento chirurgico.
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