ACIDI GRASSI "TRANS" E RISCHIO DI ARRESTO CARDIACO

Lemaitre RN et al.
Circulation 2002; 105:697-701


RIASSUNTO

BACKGROUND Non è a tutt'oggi conosciuto il rapporto tra assunzione di acidi grassi trans, aritmie pericolose e rischio di arresto cardiaco primario.
METODI E RISULTATI L'associazione tra assunzione di acidi grassi trans (analizzata tramite un biomarker) ed il rischio di arresto cardiaco primario è stata valutata in uno studio di popolazione caso-controllo. I casi, di età compresa tra i 25 e i 75 anni (n=179), erano pazienti con storia di arresto cardiaco non ospedalizzati, seguiti da personale paramedico a Seattle, Washington dal 1988 al 1989. I controlli, di sesso ed età corrispondente ai casi (n=285), erano stati identificati in maniera casuale nella comunità. I partecipanti non avevano una diagnosi pregressa di malattia cardiovascolare. I campioni di sangue per valutare l'assunzione di acidi grassi trans sono stati raccolti al momento dell'arresto cardiaco (casi) o al momento dell'intervista (controlli). Un più alto contenuto di acidi grassi trans nelle membrane dei globuli rossi è stato associato ad un aumento modesto del rischio di arresto cardiaco primario, dopo correzione per diversi fattori di rischio (Odds ratio [OR] per la variazione interquintile: 1,5; intervallo di confidenza al 95%: 1,0-2,1). Tuttavia, gli isomeri trans dell'acido oleico non erano associati ad alcun rischio (OR per la variazione interquintile: 0,8; intervallo di confidenza al 95%: 0,5-1,2), mentre livelli elevati di isomeri trans dell'acido linoleico erano associati ad un aumento del rischio di circa tre volte (OR per la variazione interquintile: 3,1; intervallo di confidenza al 95%: 1,7-5,4).
CONCLUSIONI Questi risultati suggeriscono che l'assunzione con la dieta di acidi grassi trans nel loro complesso si associa ad un modesto aumento del rischio di arresto cardiaco primario. Il rischio è tuttavia maggiore quando si considerino solo gli isomeri trans dell'acido linoleico. Per confermare il rapporto tra acidi grassi trans e arresto cardiaco sono necessari futuri studi che prendano in considerazione separatamente gli isomeri trans dell'acido linoleico ed oleico.

COMMENTO
Gli acidi grassi insaturi trans, che differiscono dagli isomeri naturali cis semplicemente per la disposizione spaziale della molecola in relazione ad un doppio legame, sono presenti in piccola quota nel latte e nei latticini, ed in quantità elevate in molte margarine, specie quelle dure in panetto. La formazione degli acidi grassi trans nel latte e nei latticini è dovuta ai processi della ruminazione; quella nelle margarine è invece dovuta alle vecchie tecniche di solidificazione (basate su idrogenazione e/o isomerizzazione). Nel presente studio il contenuto di acidi grassi trans e, soprattutto, dell'isomero trans dell'acido linoleico nelle membrane degli eritrociti (indice della quantità assunta con la dieta) si associava ad un aumentato rischio di arresto cardiaco. Questo effetto rientra nella più ampia categoria degli effetti degli acidi grassi liberi sul sistema cardiovascolare in generale e sul ritmo cardiaco in particolare, che può essere spiegato attraverso l'interazione di queste molecole con la membrana cellulare. A questa struttura apparentemente semplice sono attribuite specifiche funzioni, che possono essere sensibilmente modificate dalla presenza di molecole chimicamente "compatibili" con la membrana stessa che si inseriscono in essa e ne alterano la fine omeostasi con conseguenze anche gravi. Gli effetti dei vari acidi grassi sulla membrana possono anche dipendere dal loro effetto sulla fluidità della membrana stessa. Dal punto di vista degli effetti sul ritmo è interessante osservare che mentre gli omega-3 (che aumentano la fluidità di membrana) svolgono un effetto antiaritmico, i trans, che irrigidiscono al contrario la membrana stessa, svolgerebbero invece un'azione pro-aritmica. I risultati di Lamaitre et al, in conclusione, contribuiscono a sostenere l'idea che ridurre al minimo il consumo di prodotti che contengono elevate quantità di acidi grassi trans sia positivo per la salute.

Fonte: ALIMENTAZIONE & PREVENZIONE 2002; 2(2).