LOW PARAOXONASE ACTIVITY PREDICTS CORONARY EVENTS
IN THE CAERPHILLY PROSPECTIVE STUDY

Mackness B, Durrington P, McElduff P et al.
Circulation 2003; 107:2775-2779

Un enzima localizzato sulle lipoproteine HDL potrebbe essere in parte responsabile degli effetti protettivi dell'HDL stesso nel prevenire l'ossidazione del colesterolo LDL. Lo affermano i ricercatori dell'Università di Manchester, che hanno riportato i risultati del loro studio in un articolo pubblicato su Circulation.
Lo studio dell'attività del paraoxonasi (PON1) in una coorte prospettica mostra che gli uomini con una bassa attività del PON1 sono più esposti agli eventi cardiovascolari, così come il livello di PON1 potrebbe rappresentare un target potenziale per la prevenzione delle malattie coronariche (CHD).
E' noto che il PON1 inibisce l'ossidazione delle LDL e che, nei modelli animali, se si elimina questo enzima, si manifesta una maggiore predisposizione all'aterosclerosi; quindi, l'evidenza emersa dagli studi sugli animali avvalora il concetto che il PON1 agisce in vivo. Questo è il primo vero studio che dimostra che esso agisce come un fattore protettivo anche negli umani.
I ricercatori hanno valutato l'attività serica del PON1 in 1353 uomini, di età compresa fra 49 e 65 anni, partecipanti al Caerphilly Prospective Study. Essi hanno scoperto che l'attività dell'enzima era più bassa del 20% nei 163 uomini che avevano avuto un evento coronarico durante i 15 anni di follow-up, rispetto a quelli che non avevano avuto nessun evento (p<0,039). Quando i livelli di attività del PON1 sono stati divisi in quintili, gli individui con un'attività più elevata di PON1 avevano un rischio di avere un evento coronarico ridotto del 43%, se confrontati con i soggetti che erano nel quintile più basso di attività del PON1. La riduzione del rischio rimaneva significativa anche dopo correzione per storia personale e familiare di CHD, fumo, diabete, indice di massa corporea, pressione sanguigna e livelli serici di colesterolo totale.
Stranamente, gli uomini con i livelli più alti di HDL non avevano necessariamente un'attività più elevata di PON1. I ricercatori pensano che ciò sia dovuto al fatto che probabilmente il PON1 è un fattore di rischio indipendente per la malattia cardiovascolare.
Poichè i risultati dello studio prospettico attuale correlano l'elevata attività di PON1 ad un ridotto rischio cardiovascolare, gli autori suggeriscono che potrebbe essere vantaggioso attuare strategie per incrementare i livelli di questo enzima.
La composizione lipidica del colesterolo HDL, che è suscettibile di modifiche nutrizionali o farmacologiche, può fornire un mezzo per modificare positivamente l'attività di PON1. Inoltre esistono opportunità per aumentare l'espressione dell'attività di PON1 con effetti nutrizionali o farmacologici sulla sua regolazione genetica. E' noto che una moderata assunzione di vino rosso aumenta l'attività di PON1, mentre i grassi fritti la riducono, e che l'attività di PON1 può essere influenzata positivamente o negativamente da fattori nutrizionali. In alcune circostanze, l'esercizio fisico può influenzare in modo altrettanto positivo l'attività di PON1. Mentre non esiste una terapia specifica in grado di aumentare l'attività dell'enzima, sembra che alcuni farmaci ipolipemizzanti, come statine e fibrati, possano probabilmente indurre un incremento variabile dal 5 al 10% di tale attività, sebbene questo sia un argomento ancora controverso.
Il PON1 può anche essere l'effettivo responsabile della reputazione di "colesterolo buono" di cui gode HDL.
La maggior parte della ricerca, che ha avuto per oggetto il colesterolo HDL come fattore protettivo, si è per lo più concentrata sul suo ruolo nel trasporto inverso del colesterolo, ma il range relativo alla concentrazione entro la quale l'HDL sembra essere favorevole è relativamente limitato. maggiori sono i livelli di HDL, minore è il rischio inferiore di sviluppare malattia cardiaca, ma all'interno di quel range ristretto nel quale la concentrazione di HDL è favorevole non è stata trovata nessuna relazione tra HDL elevato e trasporto inverso del colesterolo.
I ricercatori hanno scoperto che, anche se la paraoxonasi si trova nel colesterolo HDL, è un fattore di rischio indipendente dalla concentrazione di HDL e questo la rende importante
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