Sayed-Tabatabaei
F.A, Houwing-Duistermaat J.J, M. Van Duijn C, Witteman J.C.M. Stroke
2003; 34:1634-1639
RIASSUNTO CONTESTO
Numerosi studi hanno esaminato l'associazione tra il polimorfismo (inserzione/delezione
o I/D) del gene che codifica per l'enzima di conversione dell'angiotensina (ACE)
e lo spessore dell'intima-media dell'arteria carotidea (IMT); tuttavia si è
trattato, nella maggior parte dei casi, di studi piccoli e condotti su campioni
selezionati. Lo scopo di questo lavoro è stato quello di valutare questa
correlazione eseguendo una meta-analisi basata sui vari articoli pubblicati. METODI
Gli autori hanno condotto una ricerca su Medline di lavori il cui oggetto fosse
lo studio dell'associazione tra polimorfismo I/D del gene codificante per ACE
e l'IMT della carotide. Dei 26 studi selezionati, solo 23 lavori che comprendevano
9833 soggetti, sono stati ritenuti adatti ad entrare nella meta-analisi. I soggetti
coinvolti sono stati poi suddivisi in base al grado di rischio (alto e a basso
rischio) e in base all'etnia (bianca o asiatica). Lo spessore dell'intima-media
carotidea è stato considerato come una variabile continua e successivamente
i dati sono stati analizzati mediante Cochrane Review Manager. RISULTATI
E' emersa una correlazione positiva significativa tra allele D e il classico IMT
(differenza media pesata (WMD) tra i genotipi DD e II 0,23 mm x 10-1;
p<0,01). L'associazione risultava più evidente tra i soggetti ad alto
rischio. CONCLUSIONI La meta-analisi condotta in questo lavoro ha evidenziato
una associazione positiva tra allele D del gene per l'enzima ACE e lo spessore
comune dell'intima-media carotidea. I risultati complessivi erano riproducubili
in entrambe i gruppi etnici. COMMENTO L'enzima
di conversione dell'angiotensina (ACE), enzima-chiave nel sistema renina-angiotensina,
gioca un ruolo importante nell'omeostasi della parete vascolare. La regolazione
della circolazione e probabilmente l'attività dell'ACE tessutale sono sotto
uno stretto controllo genetico. Il gene che codifica per l'enzima ACE, mappato
sul cromosoma 17q23, presenta un polimorfismo del tipo inserzione/delezione (I/D)
nella sua regione noncoding . E' stato visto che una più alta attività
dell'ACE serico si riscontra in soggetti portatori dell'allele D rispetto a quelli
che presentano l'allele I. Numerosi studi hanno sottolineato una relazione
tra allele D e malattie cardiovascolari, ma i risultati sono controversi; da alcuni
lavori infatti è emersa una associazione positiva, altri invece non hanno
evidenziato nulla di tutto ciò. Da una ricerca su Medline di pubblicazioni
riguardanti il polimorfismo I/D di ACE e lo spessore dell'intima-media carotidea
(IMT), sono stati selezionati 23 lavori, per un totale di 9833 soggetti, successivamente
analizzati mediante meta-analisi (Cochrane Metaview). Gli autori hanno
calcolato la differenza media pesata (WMD) tra i genotipi DD e II e analizzato
le differenze tra i soggetti bianchi e quelli di etnia asiatica, distinguendo,
in ogni gruppo, i soggetti ad alto rischio e quelli a basso rischio. Dalla
meta-analisi condotta è emerso che la frequenza totale dell'allele D era
46,2%. Per quanto concerne la frequenza del genotipo DD, si evidenziava un ampio
range, passando da uno studio all'altro: da 13,0% a 43,1%. Un dato evidente è
rappresentato dalla frequenza più bassa per il genotipo DD tra le popolazioni
asiatiche. Complessivamente si è potuta osservare una associazione positiva
tra allele D e IMT carotideo (WMD=0,23 mm x 10-1 tra genotipo DD e
genotipo II, p<0,01). Tra le popolazioni ad alto rischio questo WMD risultava
significativo sia nei soggetti bianchi (WMD=0,49 mm x 10-1 , p<0,01)
che in quelli asiatici (WMD=1,74 mm x 10-1 , p<0,01). Tra i soggetti
a basso rischio e tra la popolazione generale, invece, l'associazione risultava
importante soltanto nel sottogruppo delle persone di etnia bianca (WMD=0,14 mm
x 10-1 , p=0,02). |