STATINE ED ACE-INIBITORI POSSONO ESSERE IMPIEGATI NEL TRATTAMENTO DELLA SINDROME CARDIACA X

ANGIOTENSIN-CONVERTING ENZYME INHIBITORS AND 3-HYDROXY-3-METHYLGLUTARIYL COENZIME A REDUCTASE IN CARDIAC SYNDROME X. ROLE OF SUPEROXIDE DISMUTASE ACTIVITY
Pizzi C, Manfrini O, Fontana F, Bugiardini R
Circulation 2004;109:53-58


La morbidità dei soggetti con sindrome cardiaca x (angina microvascolare in assenza di conclamata malattia cardiovascolare) è elevata e risulta associata ad episodi continui di dolore al petto e conseguente ospedalizzazione. L'alterazione della funzionalità endoteliale microvascolare causata da un aumento dello stress ossidativo viene considerata come probabile meccanismo responsabile della malattia. Sapendo che la superossido dismutasi (SOD) è il sistema enzimatico antiossidante maggiore della parete vascolare, questo studio ha cercato di stabilire se l'associazione ACE-inibitori e statine riduca lo stress ossidativo e migliori la qualità di vita del paziente con sindrome cardiaca x.
45 pazienti con questa sindrome sono stati randomizzati al trattamento con ramipril (10 mg/die) e atorvastatina (40 mg/die), oppure con placebo per 6 mesi. Sono stati determinati l'attività della SOD extracellulare e la sua relazione con la dilatazione mediata dall'endotelio flusso-dipendente (FMD) e con la qualità della vita, prima e dopo il trattamento.
Dopo 6 mesi, i pazienti con sindrome cardiaca x trattati con atorvastatina e ramipril presentavano una riduzione significativa (p=0,001) dei livelli di SOD (188,1+29,6 U/mL). Nel gruppo placebo non sono state osservate invece variazioni significative (262,9+48,8 U/mL). La riduzione di SOD dopo la terapia era negativamente correlata con FMD (r=0,38; p=0,01) e positivamente con il colesterolo totale (r=-0,56; p<0,001). Al follow-up, i pazienti che hanno assunto atorvastatina e ramipril hanno migliorato la qualità della vita (resistenza fisica 23,46%).
Sei mesi di terapia con atorvastatina e ramipril portano ad un miglioramento della funzionalità dell'endotelio e della qualità della vita dei pazienti con sindrome cardiaca x. La ridotta attività della superossido dismutasi può tradursi in una minore produzione di anione superossido. I benefici di questi farmaci possono essere correlati proprio alla riduzione dello stress ossidativo.