RAISING
HIGH-DENSITY LIPOPROTEIN IN HUMANS THROUGH INHIBITION OF CHOLESTERYL ESTER
TRANSFER PROTEIN: AN INITIAL MULTIDOSE STUDY OF TORCETRAPIB
Clark RW, Sutfin TA, Ruggeri RB, et al
Arterioscler Thromb Vasc Biol 2004; 24:490-7
I risultati di uno studio di fase I indicano che l'inibizione della proteina
di trasferimento del colesterolo esterificato (Cholesteryl Ester Transfer
Protein) (CETP) con torcetrapib porta ad un sostanziale aumento dei
livelli di lipoproteine ad alta densità (HDL) e ad una diminuzione
dei livelli di lipoproteine a bassa densità (LDL).
Recenti valutazioni epidemiologiche e sperimentali indicano che l'aumento
dei livelli di HDL può ridurre il rischio di malattie cardiovascolari
(CVD). Un approccio per ottenere questo aumento è l'inibizione
della CETP, un enzima che trasferisce il colesterolo esterificato dalle
HDL mature alle lipoproteine a densità molto bassa (VLDL), alle
lipoproteine a media densità (IDL) e alle LDL, dopo di che esso
viene internalizzato nel fegato attraverso il recettore delle LDL.
Sebbene vi siano molti dubbi se la CETP abbia un effetto pro-aterogenico
o anti-aterogenico predominante, studi iniziali nell'uomo su un inibitore
della CETP, il JTT-705, in individui moderatamente iperlipidemici ha prodotto
risultati incoraggianti.
Ronald Clark e colleghi hanno riportato i dati del loro studio multidose
di fase I su torcetrapib, un nuovo inibitore della CETP.
Sono stati trattati cinque gruppi di 8 individui sani e normolipidemici
con il placebo (n=2) o con torcetrapib (n=6) per 14 giorni. Agli individui
trattati con torcetrepib erano state somministrate dosi di 10, 30, 60
o 120 mg pro die o di 120 mg due volte al giorno.
Torcetrapib era ben tollerato a tutte le dosi e produceva una riduzione
dell'attività della CETP di entità che aumentava con il
dosaggio, con una percentuale di inibizione media del 12, 35, 53 e dell'80%
nei gruppi trattati con 30, 60 e 120 mg al giorno e 120 mg due volte al
giorno, rispettivamente.
Questo ha portato ad un aumento dei livelli di HDL che andava dal 16%
per la dose di 10 mg al giorno al 91% per la dose di 120 mg due volte
al giorno. Inoltre, i livelli di LDL diminuivano tra il 7% e il 42% a
partire dal dosaggio di 60 mg al giorno fino a quello di 120 mg due volte
al giorno.
Di contro, i livelli di colesterolo totale rimanevano inalterati a causa
della complessiva riduzione del colesterolo non HDL.
Alla dose di 120 mg due volte al giorno, l'apolipoproteina (apo) A-I e
apo E risultavano aumentate del 27% e del 66% rispettivamente, mentre
l'apo B mostrava una riduzione del 26%.
L'analisi qualitativa ha rivelato che le lipoproteine nei gruppi trattati
con torcetrapib erano diverse da quelle dei pazienti omozigoti deficienti
di CETP. Le LDL plasmatiche risultavano monodisperse in seguito alla inibizione
della CETP e, sebbene le HDL aumentavano in dimensioni, l'aumento non
era tanto grande quanto quello riscontrato nella deficienza di CETP.
Inoltre, il contenuto di colesterolo libero delle HDL aumentava con torcetrapib
mentre il colesterolo estere era aumentato nella deficienza omozigote
della CETP.
Queste differenze sono plausibili in quanto l'attività della CETP
non è completamente inibita da torcetrapib; rimane un'attività
residua che previene l'accumulo di HDL disfunzionali molto grosse, ricche
di apo E, e di LDL anomale polidisperse.
Gli autori concludono che questi effetti dell'inibizione della CETP somigliano
a quelli osservati nella carenza parziale di CETP. Il presente lavoro
serve come preludio ad ulteriori studi, allo scopo di approfondire il
ruolo della CETP nell'aterosclerosi.
In base ai dati attuali, gli inibitori della CETP rappresentano una grande
promessa come nuova classe di farmaci con benefici potenziali maggiori
per il trattamento delle malattie cardiovascolari nei pazienti ad alto
rischio.
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