LE VITAMINE ESERCITANO ANCHE EFFETTI NEGATIVI


HOLD THE ANTIOXIDANTS AND IMPROVE PLASMA LIPIDS?
Krauss RM
The Journal of Clinical Investigation 2004; 113:1253-1255


L'apporto di differenti grassi dalla dieta può influenzare i livelli dei lipidi plasmatici sia modulando la produzione epatica di lipoproteine e la loro clearance, sia alterando l'attività della colesteril ester transferasi. La soppressione e la stimolazione dell'attività del recettore epatico per le LDL rappresentano i maggiori responsabili, rispettivamente, degli effetti degli acidi grassi saturi e polinsaturi sulla clearance delle LDL plasmatiche, ma i meccanismi biochimici alla base di tali effetti non sono ancora ben chiari.
Recentemente alcuni ricercatori hanno identificato un nuovo processo in grado di modulare la secrezione epatica di lipoproteine mature contenenti Apo-B. Essi hanno infatti scoperto che l'inibizione della secrezione epatica di Apo-B da parte degli acidi grassi poliinsaturi omega-3 avviene attraverso l'attivazione di questo nuovo processo denominato proteolisi presecretoria post-ER (PERPP) che risulta mediato dalla perossidazione degli acidi grassi. Allora l'osservazione sperimentale secondo cui la degradazione di Apo-B risulta stimolata da condizioni pro-ossidanti ed inibita dagli antiossidanti (le vitamine in primo piano come la vitamina E, la vitamina C e il beta carotene) pone il dubbio se una variazione nello stress ossidativo intraepatico contribuisca alla modulazione fisiologica e/o patologica del metabolismo delle lipoproteine contenenti Apo-B. C'è infatti l'evidenza secondo cui un consumo di integratori a base di acidi grassi omega-3 (eicosapentanoico e docosaenoico) può ridurre i livelli plasmatici di trigliceridi ma anche di lipoproteine VLDL. Studi cinetici indicano che concentrazioni plasmatiche ridotte di trigliceridi e di lipoproteine VLDL risultano correlate ad un aumento della secrezione diretta di lipoproteine IDL e LDL. Tutto ciò si traduce in un innalzamento dei livelli plasmatici dei lipidi e quindi in una lotta meno efficace del corpo umano contro il colesterolo dannoso mediata in modo negativo e non opportuno dall'assunzione di vitamine.