CACNA1C
POLYMORPHISMS ARE ASSOCIATED WITH THE EFFICACY OF CALCIUM CHANNEL BLOCKERS
IN THE TREATMENT OF HYPERTENSION
Bremer T, Man A, Kask K, Diamond C
Pharmacogenomics 2006; 7:271-9
L'ipertensione
costituisce un importante fattore di rischio per ictus, malattie cardiovascolari
e patologie renali. Attualmente nono sono a disposizione marcatori biochimici
o metabolici utili per una previsione della risposta del singolo paziente
alla terapia antipertensiva e sembra che le differenze genetiche interindividuali
possano rivestire un ruolo chiave nella spiegazione della variabilità
dell'effetto farmacologico.
In questo studio sono stati esaminati 62 polimorfismi di singolo nucleotide
nel gene CACNA1C che codifica per la subunità 1C del canale del
calcio voltaggio-dipendente di tipo L.
L'analisi farmacogenetica retrospettiva è stata effettuata su 120
soggetti di razza caucasica, mediante una collaborazione con Estonian
Genome Project and Egeen Inc. (CA, USA), il quale ha fornito ai ricercatori
record medici in cieco e dati genetici, rispettivamente.
I soggetti selezionati dall'Estonian Genome Project avevano una
diagnosi di ipertensione confermata da almeno 2 misurazioni della pressione
sanguigna e misurazioni multiple nel corso del follow-up, rilevate allo
scopo di valutare gli esiti del trattamento antipertensivo con calcio-antagonisti
(CCB). Tali esiti sono stati ritenuti positivi se almeno 3 misurazioni
della pressione al follow-up risultavano sotto il cut-off previsto (140/90
mm Hg) e se non più di una misurazione, sempre al follow-up, deponeva
per una diagnosi di ipertensione.
Per ciascun soggetto, attraverso un campione di sangue, è stato
ottenuto il genotipo di 62 polimorfismi di singoli nucleotidi (SNPs) del
gene in questione. E' stata condotta un'analisi univariata con metodi
di correzione appropriati per i confronti multipli (FW-familywise error
rate e FDR-false discovery rate).
Tre SNPs nel CACNA1C mostravano associazioni significative con gli esiti
antipertensivi dei CCB, combinandosi con un rendimento positivo della
terapia compreso nel range 15-80%. L'associazione tra due dei tre polimorfismi
individuati al risultato della terapia antipertensiva era ancora significativa
nei diversi sottogruppi trattati con differenti CCB.
Malgrado siano necessari ulteriori studi in un campione indipendente,
preferibilmente prospettico e raccolto diversamente, questi dati mostrano
che vi è una eterogeneità terapeutica nella risposta al
trattamento con farmaci CCB che può essere rilevata mediante la
variabilità genetica. La selezione di un farmaco che risulti efficace
nel ridurre la pressione sanguigna elevata rappresenta un elemento fondamentale
per il raggiungimento del target terapeutico. I due polimorfismi individuati
potrebbero fornire una guida pratica in ambito clinico per la scelta del
giusto CCB.
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