PLATELETS
AND ASPIRIN RESISTANCE: IS THE EVIDENCE OVERWHELMING?
Fonte: Theheart.org; 19 aprile 2007
Una scarsa risposta antiaggregante alla terapia con aspirina è
causata probabilmente non dagli aumenti di livelli di stress ossidativo,
come proposto in precedenza, ma da un dosaggio inadeguato di farmaco in
pazienti con un'alta conta piastrinica.
Queste indicazioni sono emerse grazie ad uno studio prospettico.
La frequenza del fenomeno è molto varia in letteratura e dipende
da come questo viene misurato. Utilizzando l'aggregometria a trasmissione
di luce Pharand e colleghi hanno osservato resistenza all'aspirina (definita
come >=20% di aggregazione residua) in solo il 4% dei loro 200 pazienti
con CAD stabile che avevano assunto il farmaco quotidianamente. Tra questi,
8 erano in trattamento con il dosaggio medio più basso e avevano
una conta piastrinica superiore se confrontata con i 192 pazienti sensibili
all'aspirina. I due gruppi possedevano livelli urinari confrontabili di
isoprostani (8-iso-PGF 2 alfa), molecole prodotte in risposta allo stress
ossidativo che stimolano l'aggregazione piastrinica e che sono state proposte
come possibili cause dell'aspirino-resistenza.
Considerate insieme, le scoperte supportano l'idea che l'aspirino-resistenza
potrebbe semplicemente essere un problema di sovrannumero piastrinico
che "travolge" gli effetti dei livelli di aspirina circolante.
Forse utilizzare una dose superiore potrebbe risolvere il problema in
molti pazienti (dose superiore o dosaggi più frequenti), ma questo
è un aspetto che dovrebbe essere valutato con una sperimentazione
clinica.
Assunzione media di aspirina, conta piastrinica, e livelli di isoprostano
in pazienti resistenti ad aspirina ed in pazienti sensibili
Parametri |
Pz
resistenti ad aspirina (n=8)
|
Pz
sensibili ad aspirina (n=192)
|
p
|
Dosaggio
medio dell'aspirina (mg/die) |
80*
|
187
|
0,038
|
Conta
piastrinica media (x 109 /L) |
318
|
224
|
<0,001
|
Livelli
medi di isoprostani (ng/mmol creatinina) |
86,4
|
81,4
|
0,847
|
*Tutti
pazienti resistenti all'aspirina erano in trattamento con 80 mg/die di
farmaco
Per
minimizzare le potenziali influenze sull'attività piastrinica,
lo studio ha escluso i pazienti con sindromi coronariche acute nei 6 mesi
precedenti o un intervento chirurgico nel mese precedente, così
come quei soggetti in terapia con farmaci antinfiammatori non steroidei,
antiaggreganti o antitrombinici.
All'analisi multivariata, la resistenza ad aspirina era indipendente da
età, sesso, BMI, abitudine al fumo, assunzione di alcol, esercizio
fisico, utilizzo di altri farmaci cardiovascolari e altre condizioni in
grado di influenzare l'aggregazione piastrinica, tra cui diabete, ipertensione
e dislipidemia. Solo la conta piastrinica aumentata è emersa come
predittore indipendente, sebbene tendessero in questa direzione i livelli
aumentati di cellule bianche di sangue e di proteina C reattiva. Nonostante
ci fossero sei o più test differenti per misurare la resistenza
all'aspirina, si sa ancora poco su cosa fare con questa informazione.
Al momento, non sono in atto ampie sperimentazioni cliniche per validare
l'utilità di questi saggi nel determinare gli outcomes clinici
in relazione con la resistenza all'aspirina.
|