Fonte:
AIFA. Boehringer Ingelheim. Gennaio 2008
I
risultati di recenti studi clinici confermano la maggiore efficacia antiaggregante
della terapia combinata rispetto alla monoterapia, tanto le principali
linee guida mondiali considerano l'associazione dipiridamolo - acido acetilsalicilico
come trattamento di prima scelta nella prevenzione dell'ictus e dei TIA
(attacchi ischemici transitori).
Sulla base di questi dati, l'Agenzia Italiana del Farmaco, ha quindi riconosciuto
la completa rimborsabilità del nuovo farmaco di Boehringer Ingelheim,
inserendolo in classe A. L'associazione (Aggrenox®) sarà presumibilmente
disponibile a febbraio 2008. Il composto presenta un profilo farmacodinamico
e farmacocinetico capace di sfruttare al meglio le proprietà complementari
dei due componenti.
Gazzetta
Ufficiale del 14 Luglio 2007. n. 162
Vista la deliberazione n. 19 del 28 giugno 2007 del consiglio di amministrazione
dell'AIFA adottata su proposta del direttore generale;
Determina:
Art. 1.
Classificazione ai fini della rimborsabilità
Il medicinale AGGRENOX (dipiridamolo, acido acetilsalicilico) è
rimborsato alle condizioni di seguito indicate:
confezione: 200 mg + 25 mg capsule rigide a rilascio modificato 60 capsule;
A.I.C. n. 033181049 (in base 10) 0ZNMCT (in base 32);
classe di rimborsabilita': "A"
prezzo ex factory (IVA esclusa): 14,51 euro;
prezzo al pubblico (IVA inclusa): 23,93 euro.
AGENZIA
ITALIANA DEL FARMACO
DETERMINAZIONE 21 settembre 2007. Riclassificazione del medicinale "Aggrenox"
(dipiridamolo, acido cetilsalicilico), ai sensi dell'articolo 8, comma
10, della legge 24 dicembre 1993, n. 537. Pag. 19
La
prevenzione di ictus ricorrenti rappresenta un importante obiettivo terapeutico.
Secondo i dati di SPREAD, infatti, ogni anno si verificano nel
nostro paese circa 196.000 casi di ictus, di cui l'80% è rappresentato
da nuovi casi ed il 20% da recidive. Gli attacchi ischemici transitori
(TIA) si manifestano in circa un terzo dei soggetti che in seguito presentano
un ictus ischemico e rappresentano perciò un importante fattore
di individuazione dei soggetti a rischio di malattia cerebrovascolare.
Il rischio assoluto di recidiva di ictus cerebrale è del 10-15%
nei dodici mesi seguenti l'evento e, successivamente del 4-9% per ogni
anno nei primi cinque anni.
Gli studi clinici fino ad oggi realizzati hanno confermato la maggiore
efficacia dell'associazione acido acetilsalicilico (ASA) e dipiridamolo,
rispetto alla monoterapia basata sul solo acido acetilsalicilico, in pazienti
colpiti da attacco ischemico transitorio o ictus ischemico minore di presunta
origine arteriosa.
Partendo dal presupposto che la somministrazione concomitante di molecole
con differente meccanismo di azione antiaggregante possa determinare un
sinergismo d'azione, l'associazione acido acetilsalicilico, ASA, (25 mg)
e dipiridamolo a rilascio modificato, DP, (200 mg) due volte al giorno
è stata oggetto di un ampio programma di ricerca e di sviluppo
clinico che ha coinvolto dal 1987 ad oggi oltre 30.000 pazienti, di cui
10.000 in tre studi clinici controllati e conclusi (ESPS, ESPS-2, ESPRIT)
e 20.000 arruolati nel più vasto studio di prevenzione secondaria
dell'ictus ischemico, denominato PRoFESS (Preventing Regimen
For Effectively avoiding Second Stroke).
Risultati
importanti emersi da una meta-analisi
La meta-analisi di 5 studi clinici, tra cui ESPS 2 (Second European
Stroke Prevention Study) ed ESPRIT (European/Australasian
Stroke Prevention in Reversible Ischaemia Trial), ha confrontato 3.800
pazienti trattati con dipiridamolo associato ad ASA con 3.812 pazienti
a cui è stato somministrato esclusivamente acido acetilsalicilico.
La maggior parte dei pazienti ha ricevuto dipiridamolo nella formulazione
a rilascio modificato. Ad una percentuale più bassa è stato
somministrato dipiridamolo nella formulazione a rilascio immediato, che
in alcuni casi può comportare livelli plasmatici del farmaco sub
ottimali.
Per la popolazione complessiva, dipiridamolo+ASA è stato significativamente
più efficace del solo acido acetilsalicilico nel prevenire la recidiva
di ictus, con una riduzione relativa del 22% (hazard ratio: 0,78;
IC al 95% 0,69-0,90). La riduzione in termini di endpoint combinato morte
per cause vascolari, infarto del miocardio non fatale e ictus non fatale
è stata pari al 18% (hazard ratio: 0,82;IC al 95%0,72-0,92).
Lo stesso beneficio del trattamento con dipiridamolo associato ad ASA
si è osservato nell'analisi di un sottogruppo di pazienti ipertesi
o precedentemente colpiti da cardiopatia ischemica. Il beneficio è
stato riscontrato per tutti i livelli di rischio in cui sono stati classificati
i pazienti all'inizio dello studio con una valutazione che ha utilizzato
due diversi punteggi.
Lo
studio PRoFESS
Lo studio ha arruolato 20.333 pazienti in 35 paesi e riguarda un periodo
di osservazione di 4 anni. Il trial era disegnato per indagare il potenziale
di telmisartan e dipiridamolo+aspirina nella prevenzione di ictus secondario.
I dati dello studio saranno presentati in occasione dell'European Stroke
Conference in programma a Nizza dal 13 al 16 maggio 2008.
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