STRATEGIES
FOR PRESCRIBING STATINS (EDITORIAL)
Donner-Banzhoff N, Sönnichsen A
BMJ 2008; 336:288-9
Cinque anni fa è stato proposto l'approccio "fire and forget"
(letteralmente, "colpisci e dimentica"), una strategia di prescrizione
dei farmaci ipolipemizzanti. Comporta l'assunzione di una dose standard
di statine a pazienti ad alto rischio cardiovascolare senza controlli
successivi o ulteriori aggiustamenti. Questa strategia è stata
contrastata da quella detta "treat to target" ("trattare
per raggiungere un obiettivo"), che si propone di raggiungere le
concentrazioni target di LDL titolando il farmaco e adottando conformemente
altre misure.
Da ciò, molti trial hanno mostrato che alte dosi di statine in
un approccio "treat to target" sono più efficaci
delle dosi standard. Allo stesso modo, il United Kingdom quality and
outcomes framework e la linea guida dello Scottish Intercollegiate
Guidelines Network number 97 enfatizzano l'importanza di misurare
il colesterolo e di fissare dei valori target. Dunque, è questa
la migliore strategia?
Nessuno dei grandi trial sulle statine ha usato questo approccio, anche
se suggerito da molti esperti, e nessuno si è basato sui target
suggeriti dalle linee guida. Questi studi hanno usato dosi fisse di statine
per tutta la loro durata o hanno fatto aggiustamenti minimi. Anche i trial
più recenti di valutazione degli alti dosaggi hanno adottato la
dose fissa di 80 mg di atorvastatina. Così esiste una discrepanza
tra ciò che viene valutato nei trial e ciò che è
raccomandato nella pratica.
Le più citate linee guida americane suggeriscono la classificazione
dei pazienti in tre categorie di rischio secondo cinque fattori. Raccomandano
che i medici si pongano diversi target di concentrazioni delle LDL a seconda
della categoria di rischio. Tuttavia non sorprende che i dottori ignorino
queste sollecitazioni. Le indagini mostrano che gli obiettivi terapeutici
dei livelli di LDL sono raramente raggiunti. Le strategie complesse sono
inoltre suscettibili di errore. Ad esempio, le statine possono essere
rifiutate a soggetti ad alto rischio ma con livelli lipidici normali,
o il trattamento può essere interrotto una volta raggiunto il target.
Inoltre, i medici possono essere tentati di prescrivere farmaci come ezetimibe,
che modifica le concentrazioni di colesterolo ma, secondo recenti dichiarazioni
del produttore, non ha effetti sull'ispessimento dell'intima.
Due tipi di trial possono essere usati per valutare il trattamento: esplicativo
o pragmatico. I trial esplicativi cercano di controllare i fattori che
possono ridurre l'effetto del trattamento con criteri di inclusione restrittivi,
partecipanti e centri di studio altamente complianti ed esiti strettamente
in relazione al meccanismo di azione. Poiché i risultati di questi
studi danno poche indicazioni su come agire in realtà, sono necessari
anche i trial pragmatici prima di approvare un trattamento. I trial pragmatici
non devono essere considerati di bassa qualità. I primi trial sulle
statine erano necessariamente di natura pragmatica; quelli più
recenti, tuttavia, si sono orientati verso la tipologia esplicativa.
Ad esempio, i soggetti randomizzati al trial TNT (treating to new targets)
dovevano avere patologie coronariche clinicamente evidenti e una concentrazione
di LDL compresa tra 3,4 mmol/L e 6,5 mmol/L durante il wash-out, ma sotto
i 3,4 mmol/L dopo il wash-in, durante l'assunzione di 10 mg di atorvastatina
al giorno. I risultati non sono quindi generalizzabili al di fuori di
questo specifico gruppo di persone.
Mentre i risultati di tali trial sono stati accolti come prova che i lipidi
serici sono il fattore causale più importante dell'aterosclerosi,
altre scoperte pongono questo fatto in una prospettiva più ampia.
Per tutti i partecipanti dell'Heart Protection Study era prevista
una fase di wash-in in simvastatina. Il beneficio nello studio principale
era indipendente dalla concentrazione pre-trattamento delle LDL e dalla
risposta delle LDL alle statine.
Una recente review sistematica sul trattamento con statine in pazienti
diabetici ha riportato risultati simili; ciò ha portato gli autori
ad interrogarsi sull'approccio "treat to target". I benefici
associati alle concentrazioni lipidiche dovrebbero essere generalmente
interpretati con cautela, poichè minori concentrazioni di LDL possono
semplicemente riflettere una miglior aderenza a statine, altri farmaci,
come aspirina o antipertensivi, o cambiamenti dello stile di vite, e possono
non dipendere dalla titolazione della dose di statine.
Secondo il trial TNT, 50 persone con le caratteristiche già descritte
dovrebbero essere trattate per 5 anni per prevenire un evento. Questo
beneficio può non essere effettivo, a meno che non vengano identificati
soggetti idonei che vengano poi sottoposti a regolari controlli dei livelli
lipidici. In altre parole, i benefici possono derivare solo dall'applicazione
rigorosa dell'approccio "treat to target". Nella pratica
giornaliera gli effetti positivi del trial TNT verrebbero considerevolmente
ridotti.
In alternativa, la strategia "fire and forget" è
supportata da molti trial clinici di alta qualità, come il trial
4S. Nessuno di questi studi usava correzioni del dosaggio. Quindi la stategia
"treat to target" deve ancora essere valutata in un trial
pragmatico. È inoltre da chiarire se i finanziamenti per questi
trial saranno mai disponibili.
Un altro problema è se si debbano forzare i singoli fattori di
rischio, come ad es. il colesterolo, a valori molto bassi con dosi molto
alte di statine, come suggerito dall'approccio "treat to target".
All'aumentare del dosaggio di statine, i benefici diventano più
piccoli, mentre gli effetti collaterali continuano a crescere in modo
lineare. Un approccio più efficace potrebbe invece modificare molti
fattori di rischio con un'associazione di farmaci preventivi che non richieda
la correzione del dosaggio. Nonostante i risultati dei recenti trial sulle
dosi di statine, non è chiaro se i possibili benefici si possano
trasferire nella reale pratica clinica.
Tutto ciò che si può dire è che i soggetti ad alto
rischio di complicanze cardiovascolari dovrebbero inizialmente ricevere
una dose standard. Tutti coloro che hanno patologie manifeste dovrebbero
essere considerati idonei, indipendentemente dalle concentrazioni iniziali
di colesterolo. Solo dopo aver raggiunto l'obiettivo primario, si può
pensare ad ulteriori perfezionamenti.
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