GENDER
DIFFERENCES IN UTILIZATION OF EFFECTIVE CARDIOVASCULAR SECONDARY PREVENTION:
A CLEVELAND CLINIC PREVENTION DATABASE STUDY
Cho L, Hoogwerf B, Huang J, et al.
J Womens Health (Larchmt) 2008; 17:515-21
Questo studio, in cui è stata valutata l'aderenza alle
raccomandazioni per la prevenzione secondaria delle CVD, dimostra che le
donne vengono trattate meno degli uomini con antipiastrinici e statine,
anche se i tassi di intolleranza alle statine erano simili nei due gruppi.
RIASSUNTO
CONTESTO Studi precedenti hanno suggerito che le donne con malattie
cardiovascolari (CVD) possono ricevere trattamenti meno aggressive rispetto
agli uomini. Utilizzando un ampio database cardiologica di un centro di
riferimento terziario, si è cercato di determinare se nel periodo
attuale persistono ancora differenze di trattamento.
METODI E' stato analizzato un set di 2462 dati di pazienti che
si sono riferiti per la prevenzione cardiovascolare secondaria alla Preventive
Cardiology Clinic della Cleveland Clinic Foundation tra il
1997 ed il 2004. L'obiettivo primario era di valutare l'uso di terapie
di prevenzione secondaria, per sesso, come indicato dalle linee guida
ACC/AHA, quali antipiastrinici, beta-bloccanti, statine e ACE-inibitori.
E' stata effettuata un'analisi di regressione logistica multivariata per
determinare l'effetto indipendente del sesso su tutte le cause di mortalità.
RISULTATI Le donne erano più vecchie (62,2±11,1 vs.
59,4±11,0; p<0,001) e più ipertese (68,1% vs. 56,1%;
p<0,001) degli uomini. Complessivamente, le donne avevano probabilità
maggiori di avere livelli basali più alti di proteina C-reattiva
(PCR) (6,14±13,4 vs. 4,9 ±10,7; p<0,001), di colesterolo-HDL
(52±17 vs. 41±11; p<0,001) e di colesterolo totale (238±98
vs. 202±65; p<0,001). Le donne avevano però meno probabilità
di essere in terapia antipiastrinica (76,6 % vs. 85,0%; p<0,001) e
con statine o qualsiasi ipolipemizzante (62,6% vs. 67,1%; p=0,04) rispetto
agli uomini.
CONCLUSIONI Anche nel periodo attuale, le donne con CVD documentata
continuano a ricevere cure meno aggressive degli uomini in generale e
con frequenza inferiore aspirina e statine. Dovrebbero essere fatti sforzi
maggiori per equiparare le terapie preventive standard nei due sessi.
WOMEN TOLERATE DRUG THERAPY FOR CORONARY ARTERY DISEASE AS WELL AS
MEN DO, BUT ARE TREATED LESS FREQUENTLY WITH ASPIRIN, BETA-BLOCKERS, OR
STATINS
Enriquez JR, Pratap P, Zbilut JP, et al.
Gend Med 2008; 5:53-61
Le donne con patologia delle arterie coronariche (CAD) ricevono
i trattamenti raccomandati dalle linee guida (statine, aspirina, beta-bloccanti)
con minor frequenza rispetto alla loro controparte maschile, malgrado
non sia stata dimostrata una loro probabilità maggiore di reazioni
avverse (ADR) a questi farmaci.
RIASSUNTO
CONTESTO Le donne mostrano peggiori morbilità, mortalità
e qualità della vita associate alle CAD rispetto agli uomini. Questo
potrebbe essere correlato ad una sottoutilizzazione delle terapie farmacologiche
ad hoc, quali aspirina, beta-bloccanti, ACE-inibitori o statine. Nessuno
studio ha cercato di descrivere la relazione del sesso con le ADR ai farmaci
usati nella pratica clinica per la CAD.
OBIETTIVO Lo scopo di questo studio era determinare la prevalenza
di ADR associate alle comuni terapie per la CAD nelle donne e negli uomini
nel contesto clinico.
METODI In una coorte di pazienti consecutivi extra-ospedalieri
con CAD è stata condotta una valutazione dettagliata delle cartelle
mediche per determinare l'uso di aspirina, beta-bloccanti, ACE-inibitori
e statine, così come le ADR eventualmente conseguenti a questi
trattamenti. Sono state raccolte le caratteristiche cliniche basali per
identificare l'associazione indipendente del sesso con l'uso di terapie
standard per la CAD.
RISULTATI Sono stati inclusi nello studio 304 pazienti con CAD
(153 uomini e 151 donne). Entrambi i sessi avevano una prevalenza simile
di fattori di rischio e di comorbidità, ad eccezione della fibrillazione
atriale che aveva una prevalenza maggiore negli uomini (30 [19,6%] uomini
vs 15 [9,9%] donne; p=0,03) e dei livelli medi (DS) di colesterolo-HDL
che erano significativamente più bassi negli uomini (45 [16] mg/dL
nei maschi vs 55 [19] mg/dL nelle femmine; p<0,001). Nessuna differenza
significativa è stata osservata tra i due sessi per quanto riguarda
la prevalenza di ADR; tuttavia, un numero significativamente inferiore
di donne erano in terapia con statine (118 [78,1%] femmine vs. 139 [90,8%]
maschi; p=0,003). Dopo aggiustamento per le caratteristiche cliniche,
le donne avevano minore probabilità di ricevere aspirina (odds
ratio [OR] 0,164; IC 95% 0,083-0,322; p=0,001) e beta-bloccanti (OR 0,184;
0,096-0,351; p=0,001).
CONCLUSIONI Donne ed uomini sono soggetti ad una prevalenza simile
di ADR in corso di trattamento per la CAD; tuttavia le donne mostrano
una minor propensione ad essere trattate con aspirina, statine e beta-bloccanti
rispetto agli uomini. Per ottimizzare la cura nelle donne con CAD sono
necessari ulteriori studi che identifichino le cause di questa disparità
di sessi nell'uso delle terapie farmacologiche.
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