VARIAZIONE DEL GENE PER IL RECETTORE BETA-ADRENERGICO, USO DI BETA-BLOCCANTI E RISCHIO DI EVENTI CV ISCHEMICI



BETA1- AND BETA2-ADRENERGIC RECEPTOR GENE VARIATION, BETA-BLOCKER USE AND RISK OF MYOCARDIAL INFARCTION AND STROKE
Lemaitre RN, Heckbert SR, Sotoodehnia N, et al.
Am J Hypertens 2008; 21:290-6



E' stata individuata un'associazione tra variazioni del gene che codifica per il recettore beta1- e beta2-adrenergico, l'uso di farmaci beta-bloccanti nell'ipertensione e rischio di infarto miocardio ed ictus ischemico, che potrebbe indirizzare la strategia terapeutica nella prevenzione primaria delle malattie cardiovascolari.


RIASSUNTO
CONTESTO Il beneficio della terapia beta-bloccante può dipendere dalla suscettibilità individuale.
METODI E' stato studiato l'effetto della interazione della variazione comune nel gene del recettore adrenergico beta1 e beta2 (AR) con l'uso di beta-bloccanti sul rischio di infarto miocardio (MI) e ictus ischemico in uno studio caso-controllo. I partecipanti erano trattati farmacologicamente per l'ipertensione, avevano una età compresa tra 30 e 79 anni, con MI incidente (n=659) o ictus incidente (n=279) tra il 1995 ed il 2004 e 2249 controlli appaiati.
RISULTATI E' stata osservata una interazione dell'uso di questa classe di farmaci con la variazione del gene per l'AR beta1 sul rischio di MI (p value, 6 gradi di libertà: 0,01) e il rischio di ictus ischemico (p value, 6 gradi di libertà: 0,04). Confrontato con l'utilizzo di altri farmaci antipertensivi, l'assunzione di beta-bloccanti era associata ad un rischio maggiore di MI nei portatori di una o due copie di rs#17875422 (Odds ratio [OR] 2,66; intervallo di confidenza al 95% 1,26-5,60), ma non nei portatori omozigoti dell'allele comune (OR 0,88; 0,73-1,07). Un'altra variante rs#2429511, interagiva con l'uso di beta-bloccanti sia sul MI che sull'ictus. Il rischio combinato per i due eventi era maggiore nei portatori della variante (OR 1,24; 1,03-1,50), ma non nei portatori omozigoti dell'allele comune (OR 0,70; 0,51-0,94). L'uso dei beta-bloccanti non interagiva con la variazione del gene AR beta2 sul rischio di eventi ischemici.
CONCLUSIONI Questi risultati, che richiedono di essere replicati, suggeriscono che le varianti genetiche nel gene che codifica per l'AR beta1 possono influenzare la decisione di usare i beta-bloccanti nell'ipertensione per la prevenzione primaria della malattie cardiovascolari.