UTILIZATION
OF BIOLOGIC AGENTS IN RHEUMATOID ARTHRITIS IN THE UNITED STATES - ANALYSIS
OF PRESCRIBING PATTERNS IN 16,752 NEWLY DIAGNOSED PATIENTS AND PATIENTS
NEW TO BIOLOGIC THERAPY
Yazici Y, Shi N, John A
Bull NYU Hosp Jt Dis 2008; 66:77-85
Questo studio dimostra che nell'ultimi anni è aumentato
l'utilizzo di agenti biologici per la cura dell'artrite reumatoide, somministrati
da soli o in co-terapia con metotrexato. Sono molto frequenti aggiustamenti
del regime terapeutico per migliorare la risposta e ridurre gli eventi
non desiderati.
RIASSUNTO
CONTESTO Il trattamento dell'artrite reumatoide (RA) è stato
orientato verso terapie più precoci e aggressive con i farmaci
antireumatici modificanti la malattia (disease-modifying antirheumatic
drugs, DMARDs) tradizionali e biologici. Tuttavia, non è stato
valutato il livello di utilizzo di questi agenti nella pratica clinica.
METODI La presente analisi, basata su un ampio database americano
di richieste di rimborso, ha valutato i pattern d'uso dei biologici in
una larga popolazione di pazienti affetti da RA. Sono state identificate
due coorti di adulti con RA, utilizzando i database di ricerca Thomson
Healthcare MarketScan(R). Nella prima coorte sono stati inclusi i
pazienti con nuova diagnosi di RA tra il 1999 e il 2004 con >=12 mesi
di presenza continua prima della diagnosi e con >=24 mesi post-diagnosi.
La seconda coorte includeva pazienti con RA che sembravano essere dei
nuovi trattati con la terapia biologica e avevano una presenza continua
di >=12 mesi prima del primo uso di un agente biologico e >=18 mesi
di follow-up. Sono stati coinvolti rispettivamente 16.752 e 8218 pazienti.
RISULTATI L'utilizzo di biologici è aumentato dal 3% dei
pazienti nel 1999 al 26% nel 2006. I pazienti iniziavano la terapia biologica
sia come monoterapia (30%) che come combinazione con metotrexato (36%).
Erano frequenti modificazioni del regime terapeutico, con una ampia percentuale
di soggetti che necessitavano l'aggiunta di metotrexato o la sua eliminazione.
CONCLUSIONE L'uso di biologici per trattare l'artrite reumatoide
sta crescendo, sia in monoterapia che in combinazione con altri DMARD.
Sono frequenti cambiamenti nei regimi di trattamento e gli episodi sono
di breve durata.
L'artrite
reumatoide è una poliartrite infiammatoria cronica e progressiva
a carico delle articolazioni sinoviali a patogenesi autoimmunitaria. Si
differenzia dall'osteoartrosi perché interessa le articolazioni
sinoviali e non la cartilagine e colpisce con meno frequenza e in età
più giovane rispetto all'osteoartrosi.
I farmaci antireumatici che modificano l'andamento della malattia (DMARDs)
rallentano la progressione della malattia, migliorano la funzionalità
e riducono la mortalità. Essi devono essere utilizzati nelle fasi
più precoci del decorso dell'artrite reumatoide, in modo da prevenire
la distruzione articolare e l'inabilità.
A differenza dei FANS, i DMARDs richiedono 2-6 mesi di terapia prima di
produrre in modo completo il loro effetto. Tali prodotti possono migliorare
non solo i segni e sintomi a carico delle articolazioni infiammate, ma
anche le manifestazioni extrarticolari come la vasculite. Essi riducono
la VES, la proteina C reattiva e a volte il titolo del fattore reumatoide.
Alcuni possono anche ritardare il processo di erosione, come dimostrato
radiologicamente.
Il metotrexato è un DMARD tradizionale indicato per l'artrite reumatoide
da moderata a grave. Azatioprina, ciclosporina, ciclofosfamide, leflunomide
sono considerati più tossici e vengono riservati ai casi che non
hanno risposto ad altri farmaci che modificano il decorso della malattia.
I DMARD biologici includono:
§ bloccanti del TNF-alfa (tumor necrosis factor alpha): etanercept,
infliximab, adalimumab
§ bloccanti dell'interleukina 1 (IL-1): anakinra
§ anticorpi monoclonali verso le cellule B: rituximab
§ bloccanti dell'attivatore delle cellule T: abatacept
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