Fonte:
Ministero della Salute. 2 ottobre 2008
Sono
stati 12.319.301 i ricoveri in ospedale nell'anno 2007, in calo del 4,2%
rispetto al 2006. Poco più di 76 milioni e mezzo le giornate di
degenza, anch'esse ridotte dell'1,8% nel 2007 rispetto all'anno precedente.
Questi i grandi numeri dell'assistenza ospedaliera pubblica in Italia
contenuti nel Rapporto sull'attività di ricovero ospedaliero relativo
al 2007 (analisi preliminare), elaborato dal Ministero del Lavoro, della
Salute e delle Politiche Sociali attraverso la lettura del flusso informativo
sulle schede di dimissione ospedaliera (SDO) delle strutture ospedaliere
pubbliche e private.
Va precisato che la copertura delle strutture ospedaliere, pubbliche e
private, del flusso informativo 2007 è superiore al 90%, ma si
è registrato un consistente disallineamento con i codici presenti
nell'anagrafica delle strutture del SIS, soprattutto per alcune Regioni.
Occorrerà dunque un'attenta e puntuale operazione di messa a punto
degli archivi con i referenti regionali, prima del consolidamento della
banca dati, analizzata ora in via preliminare.
La riduzione del numero dei ricoveri complessivi investe tutte le tipologie
di attività: acuti, riabilitazione e lungodegenza, regime ordinario
e diurno. A differenza degli anni precedenti, il day hospital si ridurrebbe
in misura più incisiva. Ecco le cifre del 2007 per tipologia di
ricovero:
- Acuti - ricoveri ordinari: 7.873.578
- Acuti - day hospital: 3.568.418
- Riabilitazione - ricoveri ordinari: 297.819
- Riabilitazione - day hospital: 66.215
- Lungodegenza: 100.625
- Neonati sani: 412.646
- TOTALE: 12.319.301
Il tasso di ospedalizzazione del 2007 può essere stimato complessivamente
(acuti, riabilitazione e lungodegenza, ordinario e day hospital) a 199
per 1.000 abitanti, in discreta diminuzione rispetto al 211 per 1.000
del 2006 e al 213 del 2005. La riduzione più evidente si registra
nel tasso per acuti che passa da 138 per 1.000 abitanti del 2006 a 131
per il ricovero ordinario del 2007 e da 65 a 60 per 1.000 per il ricovero
diurno.
Tutte le regioni appartenenti all'area centro meridionale del Paese ed
in particolare quelle sottoposte ai Piani di rientro si presentano ancora
con tassi di ospedalizzazione per acuti superiori o prossimi al 200 per
1.000. Per tutte queste regioni, con l'eccezione del Molise, sono comunque
già registrabili consistenti margini di miglioramento che portano
ad evidenziare un avvio del processo di deospedalizzazione.
La degenza media è sostanzialmente stabile da diversi anni e posizionata
su 6,7 giorni; le differenze regionali vedono il minimo con 6,23 giorni
in Sicilia (degenza media standardizzata per case-mix) e il massimo in
Veneto con 7,63 giorni. La degenza media pre-operatoria, indice di efficienza
organizzativa, rimane ferma a 2 giorni. I valori più alti appartengono
al Lazio (2,7 giorni) e alle regioni Basilicata e Liguria (2,4).
I tassi di ospedalizzazione per asma, diabete e scompenso cardiaco sono
utili quali indicatori proxy per valutare l'inefficacia dell'assistenza
primaria e dell'assistenza specialistica territoriale. Anche nell'anno
2007 si evidenzia un segnale positivo di miglioramento nei tassi di ospedalizzazione
che si riducono significativamente passando da 99 a 92 per 100.000 per
il diabete, da 37 a 33 per l'asma e da 329 a 325 per lo scompenso cardiaco.
L'elevata incidenza di parti cesarei, fenomeno prettamente italiano, continua
a crescere, nonostante i ripetuti e significativi interventi messi in
atto dalle regioni. La percentuale stimata per il 2007 è del 39,3%
con i valori massimi registrati dalla Campania (61,8), Sicilia (52,9),
Molise (52) e Puglia (50,6).
L'appropriatezza organizzativa, misurata semplicemente con un indicatore
che totalizza i pazienti con DRG medico dimessi da reparti chirurgici,
denota lievi segnali di miglioramento riducendosi al 36%.
Relazione
"Attività di ricovero 2007"
Tabelle
"Attività di ricovero 2007"
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