L'obesità
tra gli adulti americani è drammaticamente aumentata negli ultimi
20 anni: nel 2008 più di 32 Stati mostrano una prevalenza di obesità
superiore al 25%. Di questi, sei - Alabama, Mississippi, Oklahoma, South
Carolina, Tennessee e West Virginia - hanno riportato una prevalenza del
30% o addirittura maggiore.
Questi dati sono stati raccolti dalla CDC Behavioral Risk Factor Surveillance
System survey, la più ampia indagine telefonica a base nazionale
sulla salute effettuata su soggetti di almeno 18 anni. Il CDC ha osservato
più di 400.000 adulti americani e ha chiesto ai partecipanti di
fornire le misurazioni di peso e altezza, che hanno permesso il calcolo
dell'indice di massa corporea (IMC). Per un adulto, un IMC tra 18,5 e
24,9 kg/m2 indica un peso salutare, un IMC tra 25 e 29,9 kg/m2
indica il sovrappeso e un IMC da 30 kg/m2 in poi definisce
l'obesità.
Secondo la survey, nel 1990 in tutti gli Stati gli adulti obesi erano
meno del 15%. Tuttavia, in 9 anni, la prevalenza di obesità è
rapidamente aumentata; nessuno Stato ha una prevalenza inferiore al 10%
e in 18 stati la percentuale oscillava tra 20% e 24%. Al 2008 solo uno
stato (Colorado) mostra una prevalenza di obesità inferiore al
20%.
In un diverso report statistico
condotto dall'Agency for Healthcare Research and Quality, le spese
sanitarie per gli adulti obesi sono aumentate di più dell'80% dal
2001 al 2006. I costi includevano visite mediche, visite ospedaliere,
accessi al pronto soccorso, ricoveri, servizi a domicilio, visite dentali,
altre spese mediche e prescrizioni di farmaci dal 2001 al 2006.
I trend per le spese sanitarie erano basati sull'IMC di adulti statunitensi
ambulatoriali di almeno 18 anni. I dati derivavano dall'Household Component
del 2001-2006 Medical Expenditure Panel Survey.
Nella popolazione adulta americana la percentuale di soggetto obesi è
aumentata dal 23,6% al 27.,% tra il 2001 e il 2006. In proporzione, la
percentuale delle spese riguardanti gli adulti obesi è aumentata
del 7,2% (dal 28,1% al 35,3% nel 2001 vs 2006). La spesa media annuale
per la popolazione obesa era di $3458 nel 2001, aumentando a $5148 nel
2006. Per la popolazione sovrappeso, la spesa media annuale era $2792
nel 2001 e $3315 nel 2006. La popolazione obesa mostrava la più
alta percentuale di una o più condizioni croniche per categoria
di IMC nel 2001 e nel 2006 (57,1% vs 59,7%, rispettivamente).
DIAPOSITIVE
SUL
SITO
OBESITA' NEGLI USA: TRE ARTICOLI DAL CDC
Fonte: Iss. 30 luglio 2009
Dal 2007 al 2008 la percentuale di adulti obesi negli Usa è aumentata
dal 25,6% al 26,1% e in alcuni Stati (Alabama, Mississippi, Oklahoma,
South Carolina e West Virginia) è superiore al 30%. Un po
meglio il Colorado, con una percentuale di obesi inferiore al 20%.
Lindagine dei Cdc
I
dati sono stati raccolti dal Behavioral
Risk Factor Surveillance System (Brfss) dei Cdc americani, un
sistema di sorveglianza dei singoli Stati basato su sondaggi telefonici
per monitorare le condizioni di salute della popolazione americana sopra
i 18 anni. Lindagine ha coinvolto più di 400 mila adulti
e rappresenta il più grande sondaggio sanitario mai effettuato
al mondo. Per determinare la prevalenza dellobesità, è
stato richiesto agli intervistati di dichiarare il loro peso e la loro
altezza, così da poterne calcolare lindice di massa corporea
(body mass index, BMI). I casi con valori di BMI superiori a 30 sono considerati
obesi.
In un comunicato sullobesità negli Usa (Obesity
Among U.S. Adults Continues to Rise), William Dietz,
direttore della divisione Nutrizione, attività fisica e obesità
dei Cdc, ha dichiarato: «Lobesità è il maggiore
fattore di rischio per molte malattie croniche come quelle cardiache e
come il diabete. Al crescere dellobesità in tutti i gruppi
di età, registriamo una crescita delle malattie croniche in un
numero sempre maggiore di adulti».
Nessuno dei 50 Stati (più il District of Columbia) ha raggiunto
gli obiettivi dellHealthy People 2010 che si proponeva di ridurre
il tasso di obesità al 15%. «Gli ultimi dati mostrano che
il problema dellobesità nel Paese sta peggiorando»,
spiega Lipin Pan, epidemiologo dei Cdc, «se questo trend continuerà,
i costi sanitari cresceranno».
Tasso
di obesità tra le diverse comunità etniche
Un successivo comunicato dei Cdc del 16 luglio 2009 (New
Obesity Data Shows Blacks Have the Highest Rates of Obesity),
sempre basato sui dati del (Brfss), evidenzia come i tassi di obesità
siano distribuiti in modo sproporzionato tra le diverse comunità
della popolazione. Rispetto ai bianchi, i neri hanno una prevalenza dellobesità
superiore del 51%, e gli ispanici del 21%. In generale sul territorio
si registra una maggiore diffusione dellobesità (sia tra
bianchi, sia tra neri) nel Sud e nel Midwest rispetto allOvest e
al Nordest. I tassi più alti di obesità per gli ispanici
si registrano invece nel Midwest, nel Sud e nellOvest. «Questo
studio», commenta William Dietz, «evidenzia che negli Usa
lobesità colpisce in modo diverso bianchi, neri e ispanici».
Liping Pan spiega che lunico modo per ridurre lobesità
in tutti i gruppo sociali o etnici, è quello di «mettere
in atto una combinazione di interventi politici e ambientali che possano
creare opportunità per una vita più sana».
Lotta allobesità nei luoghi di lavoro
Per aiutare le imprese nella lotta allobesità i Cdc hanno
creato il sito web LEANWorks!
(Leading Employees to Activity and Nutrition). «Il fine ultimo del
sito è quello di rendere noto agli imprenditori quali sono gli
interventi più efficaci per aiutare i dipendenti a mantenere un
peso corporeo nella norma», spiega William Dietz. «LEANWorks!
fornisce gli strumenti richiesti dai dirigenti per entrare in azione».
Un comunicato dei Cdc (CDC
Introduces New Website to Help Employers Combat Obesity and Reduce Health-Related
Costs) illustra le principali risorse messe a disposizione
dal sito:
- uno strumento per calcolare i costi legati allobesità dei
dipendenti
- informazioni e risorse per sostenere gli imprenditori nel pianificare,
costruire, promuovere e realizzare gli opportuni interventi
- informazioni sul calcolo del ritorno economico di questo investimento.
Le persone obese sono a rischio per la pressione, per il diabete, gli
infarti e le malattie cardiovascolari. Gli individui obesi mediamente
costano, dal punto di vista sanitario, il 77% in più delle persone
con un peso equilibrato. Ma «lobesità ha un impatto
importante non solo sui costi sanitari», spiega Janet Collins, direttore
del Centro nazionale per la prevenzione della malattie croniche e la promozione
della salute, «esse hanno un forte impatto anche sulla produttività
dei lavoratori».
Sul sito LEANWorks! sono disponibili anche alcuni casi di successo dei
programmi di prevenzione tra i lavoratori.
Altre
risorse utili sullobesità
Consulta anche:
la
mappa dinamica sullandamento della percentuale di adulti
obesi negli Stati Uniti dal 1985 al 2005
il diagramma
delle influenze sullobesità.
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