OBESITÀ IN CRESCITA NEGLI STATI UNITI



U.S. OBESITY TRENDS 1985-2008
Fonte: CDC. 8 luglio 2009



L'obesità tra gli adulti americani è drammaticamente aumentata negli ultimi 20 anni: nel 2008 più di 32 Stati mostrano una prevalenza di obesità superiore al 25%. Di questi, sei - Alabama, Mississippi, Oklahoma, South Carolina, Tennessee e West Virginia - hanno riportato una prevalenza del 30% o addirittura maggiore.
Questi dati sono stati raccolti dalla CDC Behavioral Risk Factor Surveillance System survey, la più ampia indagine telefonica a base nazionale sulla salute effettuata su soggetti di almeno 18 anni. Il CDC ha osservato più di 400.000 adulti americani e ha chiesto ai partecipanti di fornire le misurazioni di peso e altezza, che hanno permesso il calcolo dell'indice di massa corporea (IMC). Per un adulto, un IMC tra 18,5 e 24,9 kg/m2 indica un peso salutare, un IMC tra 25 e 29,9 kg/m2 indica il sovrappeso e un IMC da 30 kg/m2 in poi definisce l'obesità.
Secondo la survey, nel 1990 in tutti gli Stati gli adulti obesi erano meno del 15%. Tuttavia, in 9 anni, la prevalenza di obesità è rapidamente aumentata; nessuno Stato ha una prevalenza inferiore al 10% e in 18 stati la percentuale oscillava tra 20% e 24%. Al 2008 solo uno stato (Colorado) mostra una prevalenza di obesità inferiore al 20%.

In un diverso report statistico condotto dall'Agency for Healthcare Research and Quality, le spese sanitarie per gli adulti obesi sono aumentate di più dell'80% dal 2001 al 2006. I costi includevano visite mediche, visite ospedaliere, accessi al pronto soccorso, ricoveri, servizi a domicilio, visite dentali, altre spese mediche e prescrizioni di farmaci dal 2001 al 2006.
I trend per le spese sanitarie erano basati sull'IMC di adulti statunitensi ambulatoriali di almeno 18 anni. I dati derivavano dall'Household Component del 2001-2006 Medical Expenditure Panel Survey.
Nella popolazione adulta americana la percentuale di soggetto obesi è aumentata dal 23,6% al 27.,% tra il 2001 e il 2006. In proporzione, la percentuale delle spese riguardanti gli adulti obesi è aumentata del 7,2% (dal 28,1% al 35,3% nel 2001 vs 2006). La spesa media annuale per la popolazione obesa era di $3458 nel 2001, aumentando a $5148 nel 2006. Per la popolazione sovrappeso, la spesa media annuale era $2792 nel 2001 e $3315 nel 2006. La popolazione obesa mostrava la più alta percentuale di una o più condizioni croniche per categoria di IMC nel 2001 e nel 2006 (57,1% vs 59,7%, rispettivamente).

DIAPOSITIVE

SUL SITO



OBESITA' NEGLI USA: TRE ARTICOLI DAL CDC
Fonte: Iss. 30 luglio 2009

Dal 2007 al 2008 la percentuale di adulti obesi negli Usa è aumentata dal 25,6% al 26,1% e in alcuni Stati (Alabama, Mississippi, Oklahoma, South Carolina e West Virginia) è superiore al 30%. Un po’ meglio il Colorado, con una percentuale di obesi inferiore al 20%.

L’indagine dei Cdc
I dati sono stati raccolti dal Behavioral Risk Factor Surveillance System (Brfss) dei Cdc americani, un sistema di sorveglianza dei singoli Stati basato su sondaggi telefonici per monitorare le condizioni di salute della popolazione americana sopra i 18 anni. L’indagine ha coinvolto più di 400 mila adulti e rappresenta il più grande sondaggio sanitario mai effettuato al mondo. Per determinare la prevalenza dell’obesità, è stato richiesto agli intervistati di dichiarare il loro peso e la loro altezza, così da poterne calcolare l’indice di massa corporea (body mass index, BMI). I casi con valori di BMI superiori a 30 sono considerati obesi.
In un comunicato sull’obesità negli Usa (“Obesity Among U.S. Adults Continues to Rise”), William Dietz, direttore della divisione Nutrizione, attività fisica e obesità dei Cdc, ha dichiarato: «L’obesità è il maggiore fattore di rischio per molte malattie croniche come quelle cardiache e come il diabete. Al crescere dell’obesità in tutti i gruppi di età, registriamo una crescita delle malattie croniche in un numero sempre maggiore di adulti».
Nessuno dei 50 Stati (più il District of Columbia) ha raggiunto gli obiettivi dell’Healthy People 2010 che si proponeva di ridurre il tasso di obesità al 15%. «Gli ultimi dati mostrano che il problema dell’obesità nel Paese sta peggiorando», spiega Lipin Pan, epidemiologo dei Cdc, «se questo trend continuerà, i costi sanitari cresceranno».

Tasso di obesità tra le diverse comunità etniche
Un successivo comunicato dei Cdc del 16 luglio 2009 (“New Obesity Data Shows Blacks Have the Highest Rates of Obesity”), sempre basato sui dati del (Brfss), evidenzia come i tassi di obesità siano distribuiti in modo sproporzionato tra le diverse comunità della popolazione. Rispetto ai bianchi, i neri hanno una prevalenza dell’obesità superiore del 51%, e gli ispanici del 21%. In generale sul territorio si registra una maggiore diffusione dell’obesità (sia tra bianchi, sia tra neri) nel Sud e nel Midwest rispetto all’Ovest e al Nordest. I tassi più alti di obesità per gli ispanici si registrano invece nel Midwest, nel Sud e nell’Ovest. «Questo studio», commenta William Dietz, «evidenzia che negli Usa l’obesità colpisce in modo diverso bianchi, neri e ispanici». Liping Pan spiega che l’unico modo per ridurre l’obesità in tutti i gruppo sociali o etnici, è quello di «mettere in atto una combinazione di interventi politici e ambientali che possano creare opportunità per una vita più sana».

Lotta all’obesità nei luoghi di lavoro
Per aiutare le imprese nella lotta all’obesità i Cdc hanno creato il sito web LEANWorks! (Leading Employees to Activity and Nutrition). «Il fine ultimo del sito è quello di rendere noto agli imprenditori quali sono gli interventi più efficaci per aiutare i dipendenti a mantenere un peso corporeo nella norma», spiega William Dietz. «LEANWorks! fornisce gli strumenti richiesti dai dirigenti per entrare in azione». Un comunicato dei Cdc (“CDC Introduces New Website to Help Employers Combat Obesity and Reduce Health-Related Costs”) illustra le principali risorse messe a disposizione dal sito:
- uno strumento per calcolare i costi legati all’obesità dei dipendenti
- informazioni e risorse per sostenere gli imprenditori nel pianificare, costruire, promuovere e realizzare gli opportuni interventi
- informazioni sul calcolo del ritorno economico di questo investimento.
Le persone obese sono a rischio per la pressione, per il diabete, gli infarti e le malattie cardiovascolari. Gli individui obesi mediamente costano, dal punto di vista sanitario, il 77% in più delle persone con un peso equilibrato. Ma «l’obesità ha un impatto importante non solo sui costi sanitari», spiega Janet Collins, direttore del Centro nazionale per la prevenzione della malattie croniche e la promozione della salute, «esse hanno un forte impatto anche sulla produttività dei lavoratori».
Sul sito LEANWorks! sono disponibili anche alcuni casi di successo dei programmi di prevenzione tra i lavoratori.

Altre risorse utili sull’obesità
Consulta anche:
la mappa dinamica sull’andamento della percentuale di adulti obesi negli Stati Uniti dal 1985 al 2005
il diagramma delle influenze sull’obesità.