POLIMORFISMI DEL GENE CYP2D6 E OUTCOME CLINICI NELLA TERAPIA CON TAMOXIFENE



ASSOCIATION BETWEEN CYP2D6 POLYMORPHISMS AND OUTCOMES AMONG WOMEN WITH EARLY STAGE BREAST CANCER TREATED WITH TAMOXIFEN
Schroth W, Goetz MP, Hamann U, et al.
JAMA 2009; 302:1429-36


Uno studio retrospettivo condotto da ricercatori tedeschi ha messo in evidenza che la presenza di alleli funzionali del gene codificante il citocromo P450 2D6, responsabile del metabolismo del tamoxifene, rispetto a quella di alleli con funzionalità ridotta, sarebbe associata a migliori outcome clinici del farmaco.

RIASSUNTO
CONTESTO L'effetto inibitorio di tamoxifene sulla crescita, usato per il trattamento del cancro al seno positivo ai recettori ormonali, è mediato dai suoi metaboliti, 4-idrossitamoxifene ed endoxifene. La formazione di metaboliti attivi è catalizzata dal citocromo polimorfico P450 2D6 (CYP2D6).
OBIETTIVO Determinare se la variazione CYP2D6 è associata a esiti clinici in donne trattate con tamoxifene come adiuvante.
DISEGNO, SETTING E PAZIENTI Analisi retrospettiva di coorti tedesche e americane di pazienti trattate con tamoxifene per tumore mammario allo stadio iniziale. Le 1325 pazienti avevano avuto una diagnosi di tumore al seno dallo stadio I al III tra il 1986 e il 2005 ed erano per lo più in menopausa (95,4%). L'ultimo follow-up risaliva a dicembre 2008. I criteri di inclusione erano positività ai recettori degli ormoni, nessuna metastasi alla diagnosi, terapia adiuvante con tamoxifene e nessuna chemioterapia. Il DNA dal tessuto tumorale o dal sangue è stato genotipizzato per le varianti di CYP2D6 associate a ridotta (*10, *41) o assente (*3, *4, *5) attività enzimatica. Le donne sono state classificate come metabolizzatori veloci (n=609), eterozigoti (n=637), o lenti (n=79).
END POINT PRIMARI Tempo alla ricorrenza, sopravvivenza senza eventi, sopravvivenza senza patologie e sopravvivenza complessiva.
RISULTATI Il follow-up mediano era di 6,3 anni. Al nono anno di follow-up, i tassi di ricorrenza erano 14,9% per i metabolizzatori veloci, 20,9% per gli eterozigoti e 29,0% per i metabolizzatori lenti, e i tassi di mortalità per tutte le cause erano 16,7%, 18,0% e 22,8%, rispettivamente. Rispetto ai metabolizzatori veloci, c'era un aumento significativo del rischio di ricorrenze negli eterozigoti (hazard ratio aggiustato del tempo alla ricorrenza 1,40; IC al 95%, 1,04-1,90) e per i metabolizzatori lenti (1,90; 1,10-3,28). Rispetto ai metabolizzatori veloci, quelli con una ridotta attività di CYP2D6 (eterozigoti e metabolizzatori lenti) avevano una peggior sopravvivenza senza eventi (1,33; 1,06-1,68) e una peggior sopravvivenza senza patologie (1,29; 1,03-1,61), ma non c'erano differenze significative nella sopravvivenza complessiva (1,15; 0,88-1,51).
CONCLUSIONE Tra le donne con cancro al seno trattato con tamoxifene, c'era un'associazione tra le variazioni di CYP2D6 e gli esiti clinici, poiché la presenza di due alleli funzionali di CYP2D6 era associata a end point clinici migliori e la presenza di alleli non funzionali o a funzionalità ridotta era associata a esiti peggiori.