NUOVA OPZIONE PER IL PAZIENTE DISLIPEMICO A RISCHIO CARDIOVASCOLARE



Fonte: Pharmastar. 4 marzo 2010



E' da pochi giorni disponibile in farmacia un'associazione fissa di acido nicotinico e laropiprant, una nuova opzione che si inserisce nel complesso "mosaico terapeutico" a disposizione del medico per il trattamento del paziente dislipidemico a rischio cardiovascolare.
Da 30 anni a questa parte la riduzione del colesterolo LDL è il caposaldo della prevenzione e della terapia delle malattie cardiovascolari. Questo approccio, grazie alla grande efficacia delle statine, ha dato risultati molto positivi: a riduzioni dell'LDL fino ad un 50% dei suoi valori ha associato una riduzione degli eventi cardiovascolari del 40-45%.
Tuttavia, il "rischio residuo" - vale a dire il rischio cardiovascolare che, oltre al mancato raggiungimento dei target di colesterolo LDL, si associa a bassi livelli di HDL e alti livelli di trigliceridi - è stato, negli ultimi anni, uno dei principali obiettivi della ricerca in ambito di prevenzione cardiovascolare. Un obiettivo al quale nessuna terapia attualmente in uso è stata in grado di dare una risposta completa.
Il nuovo medicinale contiene due principi attivi: acido nicotinico (noto anche come niacina o vitamina B3) e laropiprant. Agisce sul metabolismo lipidico riducendo non solo i livelli di LDL, ma in egual misura i livelli dei trigliceridi e determinando per la prima volta un incremento significativo del colesterolo HDL. L'acido nicotinico, o niacina, molecola ben nota ai lipidologi in quanto disponibile in terapia da oltre 50 anni, ha caratteristiche molto particolari poiché la sua azione sul metabolismo lipidico si esercita a diversi livelli. In particolare essa può determinare un effetto di inibizione sul rilascio di acidi grassi a livello del tessuto adiposo, che ha come conseguenze una ridotta capacità del fegato di produrre nuovi trigliceridi. La molecola è inoltre in grado di ridurre la sintesi di apoproteina B100 a livello epatico - inibendo la formazione di VLDL -, modificare la densità delle LDL - riducendone fortemente la componente densa e piccola -, e diminuire l'escrezione ed il catabolismo dell'apoproteina I, determinando un mantenimento e un aumento di livelli di colesterolo HDL. La niacina infine è attiva nei sistemi quali la proteina trasportatore ABCA1, coinvolta nel trasporto inverso dei lipidi. Recentemente si è dimostrato come molte delle azioni esercitate dall'acido nicotinico siano mediate dall'interazione con recettori specifici presenti in diversi distretti dell'organismo. Queste proprietà farmacologiche permettono all'acido nicotinico di manifestare un profilo lipidico particolarmente favorevole. In particolare, tra i vari agenti ipolipidemizzanti, l'acido nicotinico è quello che manifesta la maggiore efficacia sul colesterolo HDL (> 20%), cui si associa un'efficacia sia sulle LDL sia sui trigliceridi, superiore al 20-30%. Infine il farmaco si è dimostrato in grado di ridurre del 30 % i livelli di lipoproteina (a), lipoproteina altamente aterogena ed associata ad un aumentato rischio cardiovascolare.
Laropiprant riduce la sintomatologia tipica del "flushing" (rossore), un comune effetto collaterale della niacina. Il laropiprant blocca selettivamente il legame di una prostaglandina, la PGD2, al proprio recettore, il DP1. La molecola della PGD2 induce vasodilatazione cutanea e determina i sintomi del flushing, attivando la via metabolica del flushing mediata dal DP1.
Una serie di studi clinici ha chiaramente documentato che con il nuovo farmaco 7 su 10 dei pazienti trattati non hanno riferito flushing o hanno riferito flushing in forma lieve. In più, il flushing che si è verificato nei restanti 3 pazienti su 10 si è ridotto nel tempo fino ad approssimarsi al placebo dopo già le prime 6 settimane di trattamento.
Il farmaco è indicato per il trattamento della dislipidemia, particolarmente in pazienti con dislipidemia combinata mista (caratterizzata da elevati livelli di colesterolo LDL e trigliceridi e bassi livelli di colesterolo HDL) e in pazienti con ipercolesterolemia primaria (eterozigote familiare e non-familiare).