RIASSUNTO
CONTESTO L'ipertrigliceridemia è una caratteristica frequente
e un tratto clinico eterogeneo, che modula il rischio di malattia. I fibrati
costituiscono una categoria di agenti deputati all'abbasamento della trigliceridemia.
OBIETTIVO Valutare l'effetto dei fibrati sui livelli a digiuno
dei trigliceridi plasmatici e i livelli di altri lipidi in fenotipi di
ipertrigliceridemia con diverse caratteristiche genetiche e cliniche.
METODI Questo studio ha incluso 146 adulti a digiuno: 15 con plasma
lattescente e grave ipertrigliceridemia (trigliceridi >=10 mmol/L)
e 131 con plasma chiaro e moderata ipertrigliceridemia (valore di trigliceridi
compreso tra 2 e 10 mmol/L). I confronti prima-dopo degli effetti di fibrati
assunti sui trigliceridi a digiuno e su altri lipidi sono stati realizzati
utilizzando il test di Student a due code per campioni appaiati.
RISULTATI La risposta ai fibrati differiva significativamente a
seconda del sottotipo di ipertrigliceridemia considerato: i pazienti con
grave ipertrigliceridemia, causata della carenza di lipoproteina lipasi,
e quelli con ipertrigliceridemia moderata, causata della carenza di glicerolo
chinasi, non hanno risposto per niente alla terapia, mentre i pazienti
con xantomi palmari e ipertrigliceridemia grave o moderata, causata della
resistenza all'apolipoproteina E (apoE) (disbetalipoproteinemia di tipo
III, più spesso associata con l'allele apo E2) hanno risposto in
modo significativamente migliore (p <0,001) rispetto a tutti gli altri
sottotipi su differenti frazioni lipidiche.
CONCLUSIONE Questi risultati indicano che i fattori genetici noti
per contribuire alla eziologia ed espressione clinica dei sottotipi di
ipertrigliceridemia possono anche modulare la risposta ai farmaci ipotrigliceridemizzanti.
Criteri
clinici utilizzati per la diagnosi dei sottotipi di ipertrigliceridemia
Grave ipertrigliceridemia (trigliceridi >=10 mmol/L)
Deficit di LPL di tipo-I
- Plasma lattescente con il colletto bianco
- Presenza di chilomicroni
- Deficit di LPL (attività LPL <5%)a
Tipo V (combinazione di fattori primari e trigger secondari)
- Plasma lattescente solitamente con un colletto bianco
- Presenza di chilomicroni;
- Presenza di pre-beta-VLDL all'elettroforesi delle lipoproteine
- apoB totale >=1,2 g/L colesterolo LDL diretto >3,5 mmol/Ll
Ipertrigliceridemia moderata (2 mmol/L <= trigliceridi <10
mmol/L)
Tipo IIb o IV (eziologia eterogenea)
- Aumento del colesterolo LDL (tipo IIb) o colesterolo LDL nella norma
(tipo IV)
- Presenza di pre-beta-VLDL all'elettroforesi delle lipoproteine
- Criteri non rispettati per i tipi I, III, o V
Tipo III (resistenza all'apolipoproteina E)
- Almeno tre tra i seguenti:
(1) rapporto colesterolo VLDL/trigliceridi>0,5
(2) omozigosi apo E2/2
(3) presenza di beta-VLDL all'elettroforesi delle lipoproteine
(4) presenza di xantomi palmari o tuberosi
Deficit di GK
- Criteri genotipici con aumento dei livelli plasmatici di glicerolo libero
GK:
glicerolo chinasi; LPL: lipoproteina lipasi; VLDL: lipoproteine a bassissima
densità.
a) Il tipo I può essere causato anche da altri fattori primari
come apoCII, o carenze di GPIHBP1, o la presenza di anticorpi anti-LPL.
|