EFFICACIA DEI FIBRATI IN FENOTIPI IPERTRIGLICERIDEMICI CON DIVERSE CARATTERISTICHE GENETICHE E CLINICHE



COMPARISON OF THE EFFICACY OF FIBRATES ON HYPERTRIGLYCERIDEMIC PHENOTYPES WITH DIFFERENT GENETIC AND CLINICAL CHARACTERISTICS
Brisson D, Méthot J, Tremblay K, et al.
Pharmacogenetics and Genomics 2010; 20:742-747


Anche se fibrati sono farmaci ipotrigliceridemizzanti efficaci, la loro efficacia nel ridurre i trigliceridi plasmatici e il colesterolo non-HDL varia tra i diversi fenotipi legati alla ipertrigliceridemia ed è influenzata da fattori genetici che causano questa malattia.

RIASSUNTO
CONTESTO L'ipertrigliceridemia è una caratteristica frequente e un tratto clinico eterogeneo, che modula il rischio di malattia. I fibrati costituiscono una categoria di agenti deputati all'abbasamento della trigliceridemia.
OBIETTIVO Valutare l'effetto dei fibrati sui livelli a digiuno dei trigliceridi plasmatici e i livelli di altri lipidi in fenotipi di ipertrigliceridemia con diverse caratteristiche genetiche e cliniche.
METODI Questo studio ha incluso 146 adulti a digiuno: 15 con plasma lattescente e grave ipertrigliceridemia (trigliceridi >=10 mmol/L) e 131 con plasma chiaro e moderata ipertrigliceridemia (valore di trigliceridi compreso tra 2 e 10 mmol/L). I confronti prima-dopo degli effetti di fibrati assunti sui trigliceridi a digiuno e su altri lipidi sono stati realizzati utilizzando il test di Student a due code per campioni appaiati.
RISULTATI La risposta ai fibrati differiva significativamente a seconda del sottotipo di ipertrigliceridemia considerato: i pazienti con grave ipertrigliceridemia, causata della carenza di lipoproteina lipasi, e quelli con ipertrigliceridemia moderata, causata della carenza di glicerolo chinasi, non hanno risposto per niente alla terapia, mentre i pazienti con xantomi palmari e ipertrigliceridemia grave o moderata, causata della resistenza all'apolipoproteina E (apoE) (disbetalipoproteinemia di tipo III, più spesso associata con l'allele apo E2) hanno risposto in modo significativamente migliore (p <0,001) rispetto a tutti gli altri sottotipi su differenti frazioni lipidiche.
CONCLUSIONE Questi risultati indicano che i fattori genetici noti per contribuire alla eziologia ed espressione clinica dei sottotipi di ipertrigliceridemia possono anche modulare la risposta ai farmaci ipotrigliceridemizzanti.

Criteri clinici utilizzati per la diagnosi dei sottotipi di ipertrigliceridemia

Grave ipertrigliceridemia (trigliceridi >=10 mmol/L)
Deficit di LPL di tipo-I
- Plasma lattescente con il colletto bianco
- Presenza di chilomicroni
- Deficit di LPL (attività LPL <5%)a
Tipo V (combinazione di fattori primari e trigger secondari)
- Plasma lattescente solitamente con un colletto bianco
- Presenza di chilomicroni;
- Presenza di pre-beta-VLDL all'elettroforesi delle lipoproteine
- apoB totale >=1,2 g/L colesterolo LDL diretto >3,5 mmol/Ll

Ipertrigliceridemia moderata (2 mmol/L <= trigliceridi <10 mmol/L)
Tipo IIb o IV (eziologia eterogenea)
- Aumento del colesterolo LDL (tipo IIb) o colesterolo LDL nella norma (tipo IV)
- Presenza di pre-beta-VLDL all'elettroforesi delle lipoproteine
- Criteri non rispettati per i tipi I, III, o V
Tipo III (resistenza all'apolipoproteina E)
- Almeno tre tra i seguenti:
(1) rapporto colesterolo VLDL/trigliceridi>0,5
(2) omozigosi apo E2/2
(3) presenza di beta-VLDL all'elettroforesi delle lipoproteine
(4) presenza di xantomi palmari o tuberosi

Deficit di GK
- Criteri genotipici con aumento dei livelli plasmatici di glicerolo libero

GK: glicerolo chinasi; LPL: lipoproteina lipasi; VLDL: lipoproteine a bassissima densità.
a) Il tipo I può essere causato anche da altri fattori primari come apoCII, o carenze di GPIHBP1, o la presenza di anticorpi anti-LPL.