RESISTENZA AD ASPIRINA E ADERENZA ALLA TERAPIA



ASPIRIN RESISTANCE AND COMPLIANCE WITH THERAPY
Dawson J, Quinn T, Rafferty M, et al.
Cardiovasc Ther 2011; 29:301-7


I dati di questo studio suggeriscono che la resistenza ad aspirina è un fenomeno comune che merita ulteriori approfondimenti, ma a cui può contribuire sostanzialmente una scarsa compliance. I dati mostrano anche che misure obiettive della compliance dovrebbero essere adottate in studi futuri di resistenza ad aspirina nei casi in cui non sia possibile l'assunzione assistita.

RIASSUNTO
OBIETTIVO La resistenza ad aspirina è associata ad aumento del rischio cardiovascolare nei pazienti trattati con il farmaco. La scarsa compliance potrebbe spiegare molti di questi casi di "resistenza", anche se ad oggi pochi studi clinici hanno usato una misurazione obiettiva della compliance alla terapia. Ciò è stato fatto nel presente studio caso-controllo.
METODI Sono stati arruolati pazienti entro 24 h dall'insorgenza di ictus ischemico e un gruppo di controlli che assumevano aspirina e che non erano avuto eventi vascolari in corso di terapia. Tutti hanno affermato di essere aderenti al trattamento.
La funzione piastrinica è stata valutata con dispositivi di analisi della funzionalità piastrinica (platelet function analyser-100, PFA) e di analisi rapida della stessa (rapid platelet function analyser, RPFA), applicando definizioni standard di resistenza. È stata utilizzata la cromatografia liquida HPLC per dosare i livelli dei metaboliti di aspirina nelle urine al fine di verificare la compliance alla terapia. Sono stati confrontati i tassi di resistenza nei pazienti con ictus e nei controlli, ed è stata effettuata un'analisi per sottogruppi limitata ai pazienti con conferma obiettiva di recente assunzione del farmaco.
RISULTATI Sono stati reclutati 90 casi e 90 controlli.
Test completi di funzionalità piastrinica erano disponibili in 177 individui. I tassi di resistenza osservati nei casi e nei controlli, rispettivamente, erano: resistenza su uno o più test, 30 (34%) contro 21 (25%), p=0,19; solamente sul test PFA-100, 28 (32%) contro 15 (18%), p=0,031; solamente sul test RPFA 16 (18%) contro 12 (14%), p=0,54; resistenza in entrambi i test, 12 (14%) contro 5 (6%), p=0,037. Quando venivano presi in considerazione solamente i pazienti (n = 71) con evidenza obiettiva di recente assunzione di aspirina, i tassi erano simili, indipendentemente dalla definizione di resistenza utilizzata.
CONCLUSIONE La resistenza ad aspirina è frequente, ma una scarsa compliance era la causa per quasi la metà dei casi di "fallimento" apparente dell'uso di aspirina.
Negli studi di resistenza ad aspirina sono quindi fondamentali misurazioni obiettive della compliance al trattamento.