UN COMITATO DI ESPERTI INTERNAZIONALI HA RIELABORATO LE LINEE GUIDA PER IL DIABETE DEL 1997 ABBASSANDO LA SOGLIA DELLA GLICEMIA PER DIAGNOSTICARE L'INTOLLERANZA AL GLUCOSIO

REVISED DIABETES GUIDELINES LOWER THRESHOLD FOR IMPAIRED FASTING GLUCOSE
Barclay L
Educazione Continua in Medicina - Medscape

Un comitato internazionale di esperti ha pubblicato sul numero di novembre di Diabetes Care una revisione delle linee guida del 1997, includendo i nuovi dati emersi negli ultimi 4 anni. In questo documento viene suggerita una diminuzione del cut-off dei livelli plasmatici di glucosio a digiuno, da considerarsi alterati, da 110 mg/dL a 100 mg/dL; la diagnosi di uno stato prediabetico potrebbe così aumentare approssimativamente del 20%.
L'abbassamento della dose soglia dovrebbe aiutare il medico ad individuare più soggetti che sono a rischio aumentato di sviluppare diabete. Questo è importante alla luce di quanto emerso da due importanti studi, quali il Diabetes Prevention Program (DPP) e il Finnish Diabetes Study, e cioè che è possibile prevenire o ritardare l'insorgenza del diabete a partire da uno stato noto di intolleranza al glucosio, attraverso modificazioni intensive dello stile di vita, come l'esercizio fisico e la terapia dietetica. Si spera, anche se non è ancora confermato, che interventi precoci possano ridurre il rischio di complicanze diabetiche, tra cui la malattia cardiovascolare.
I criteri per la diagnosi del diabete sono invece rimasti inalterati; la commissione si è anche dichiarata contraria all'utilizzo dell'HbA1C quale test di routine per il diabete. Inoltre, sebbene non ci siano evidenze cliniche definitive circa la superiorità del dosaggio dei livelli plasmatici di glucosio a digiuno (FPG) sui livelli di glicemia (PG) dopo carico di glucosio (75 mg per os) nella diagnosi della patologia diabetica, la commissione ha consigliato il dosaggio di FPG in quanto di maggiore convenienza e costo più contenuto.

Contesto clinico
Nel 1997 l'International Expert Committee aveva elaborato una classificazione ed i criteri di diagnosi del diabete, basandosi sul report del National Diabetes Data Group del 1979 e del gruppo di studio della World Health Organization (WHO). Il criterio WHO per la diagnosi di diabete è un valore di FPG uguale o superiore a 126 mg/dL o un livello di PG a due ore uguale o superiore a 200 mg/dL rilevato mediante test di tolleranza dopo carico per via orale con 75 g di glucosio (OGTT).
Questi criteri sono stati adottati dall'American Diabetes Association (ADA) nel 1997. Il PG a due ore è stato considerato di fatto l'obiettivo "standard" poichè, rispetto ad un valore elevato di FPG, è un predittore migliore di mortalità per tutte le cause o di mortalità cardiovascolare.
Il valore cut-off di FPG è basato sulla predizione di retinopatia, che inizia a circa 126 mg/dL. Una tolleranza al glucosio alterata è definita da un livello di FPG uguale o superiore a 110 mg/dL quando il PG a due ore, dopo stimolazione con 75 g di glucosio orale, ha un valore compreso tra 140 e 199 mg/dL. La mancanza di un marker adeguato del diabete ha fatto sì che, per determinare il rischio ed effettuare la diagnosi, si valutassero le anomalie metaboliche, come l'iperglicemia.
Attualmente, lo screening per lo stato di pre-diabete o di diabete è raccomandato dall'ADA per i pazienti con fattori di rischio per la malattia, compresa l'obesità, di età uguale o superiore a 45 anni, con storia familiare positiva o diabete gestazionale. Se il risultato del test è nella norma, si consiglia di ripeterlo ogni tre anni. Se viene diagnosticato uno stato pre-diabetico o una tolleranza al glucosio alterata, esiste un rischio più elevato di sviluppare il diabete entro 10 anni ed è raccomandabile modificare lo stile di vita.
Il comitato di esperti internazionali, che ha rielaborato le linee guida, è stato quindi convocato per riconsiderare gli aspetti più discussi quali:

  • i cut point di FPG e PG a due ore per la diagnosi di diabete
  • la riduzione del limite inferiore da 110 a 100 mg/dL per un glucosio alterato a digiuno
  • l'inclusione della HbA1C come criterio di diagnosi per il diabete
  • l'uso del PG a due ore in aggiunta al FPG per la diagnosi di diabete