E'
stata recentemente presentata dal Ministro Sirchia la nuova "Carta
del rischio cardiovascolare" per conoscere il rischio in 10
anni di incorrere in un evento coronarico maggiore (infarto o ictus), realizzata
dall'Istituto Superiore di Sanità (ISS) e dall'AMNCO. Si tratta di
un aggiornamento che estende da 5 a 10 anni la previsione del rischio calcolato
nelle donne e si riferisce non più solo ad eventi cardiaci (infarto
del miocardio), ma anche ad eventi cerebrovascolari (ictus). La fascia d'età
su cui è applicabile la carta va dai 40 ai 69 anni.
Di seguito è riportata la descrizione del nuovo strumento come presentata
sul sito dell'ISS - Progetto
Cuore.
"La carta del rischio cardiovascolare è uno strumento semplice
ed obiettivo per stimare la probabilità di andare incontro a un
primo evento cardiovascolare maggiore (infarto del miocardio o ictus)
nei 10 anni successivi, conoscendo il valore di sei fattori di rischio:
sesso, diabete, abitudine al fumo, età, pressione arteriosa sistolica
e colesterolemia.
La carta offre opzioni multiple al trattamento degli individui a rischio
aumentato e facilita il rispetto delle possibili preferenze della persona.
Ad esempio, un fumatore ipercolesterolemico può decidere di abbassare
il suo rischio cardiovascolare smettendo di fumare. Inoltre la valutazione
attraverso la carta rende obiettiva e più accurata la definizione
del rischio dell'assistito da parte del medico. E' possibile in questo
modo confrontare il rischio calcolato in tempi successivi e valutare il
rapporto costo/beneficio delle azioni di prevenzione intraprese.
E' importante tenere presente che la carta del rischio:
· deve essere usata dal medico
· è valida se i fattori di rischio
vengono misurati seguendo la metodologia indicata
· è utilizzabile su donne e uomini
che non hanno avuto precedenti eventi cardiovascolari
· può essere usata su persone di età compresa fra
40 e 69 anni
In questa sezione vengono fornite le carte per la valutazione del rischio
cardiovascolare per gli uomini e per le donne, diabetici e non-diabetici.
Per ognuna di queste quattro categorie le carte sono ulteriormente suddivise
tra fumatori e non-fumatori.
Per
un appropriato utilizzo della carta è importante tenere presenti
alcuni elementi.
1. Il rischio cardiovascolare è espresso in sei categorie di rischio
MCV (da I a VI): la categoria di rischio MCV indica quante persone su
100 con quelle stesse caratteristiche potrebbero ammalarsi nei 10 anni
successivi. Le categorie di rischio sono espresse in:
rischio MCV I - meno del 5%
rischio MCV II - tra 5 e10%
rischio MCV III - tra 10 e 15%
rischio MCV IV - tra 15 e 20%
rischio MCV V - tra 20 e 30%
rischio MCV VI - oltre il 30%
2. Diabete espresso in due categorie, diabetico e non diabetico in base
all'anamnesi
3. Età espressa in anni e considerata in decenni 40-49, 50-59,
60-69
4. sesso espresso in due categorie, uomini e donne
5. abitudine al fumo di sigaretta espressa in due categorie fumatori e
non fumatori
6. pressione arteriosa sistolica espressa in mmHg; rappresenta la pressione
sistolica come media di due misurazioni consecutive eseguite secondo la
metodologia indicata. Viene suddivisa in quattro categorie: minore o uguale
di 129 mmHg, da 130 a 149 mmHg, da 150 a 169 mmHg, uguale o superiore
a 170 mmHg
7. colesterolemia espressa in mg/dl (o in mmol/l); viene suddivisa in
cinque intervalli, con valore centrale rispettivamente di 154 mg/dl (4
mmol/l), 193 mg/dl (5 mmol/l), 232 mg/dl (6 mmol/l), 270 mg/dl (7 mmol/l),
309 mg/dl (8 mmol/l).
· Il primo intervallo corrisponde a valori
di colesterolemia minori di 174 mg/dl (4.5 mmol/l).
· Il secondo intervallo corrisponde a valori
di colesterolemia compresi fra 174 e 212 mg/dl (da 4.5 a 5.5 mmol/l).
· Il terzo intervallo corrisponde a valori
di colesterolemia compresi fra 213 e 251 mg/dl (da 5.5 a 6.5 mmol/l).
· Il quarto intervallo corrisponde a valori
di colesterolemia compresi fra 252 e 290 mg/dl (da 6.5 a 7.5 mmol/l).
· Il quinto intervallo corrisponde a valori
di colesterolemia superiori a 290 mg/dl (7.5 mmol/l)."
Sulla rivista Italian Heart Journal, supplemento 3 del numero 5 di marzo
2004 sono stati pubblicati due lavori che spiegano il funzionamento e
l'utilizzo della carte e il background epidemiologico del nuovo strumento.
Viene anche riportata la funzione matematica con la quale sono state ottenute
le carte.
IL PROGETTO CUORE - STUDI LONGITUDINALI
Italian Heart Journal 2004; 5(suppl. 3): 94-101
Questa
linea di ricerca, che fa parte del Progetto CUORE, ha avuto come obiettivi:
o la costruzione di un database dei fattori di rischio cardiovascolare
nell'ambito di studi longitudinali iniziati fra la metà degli anni
'80 e gli anni '90;
o il follow-up della mortalità e morbosità per stimare il
rischio coronarico, cerebrovascolare e cardiovascolare globale (inteso
come evento incidente coronarico o cerebrovascolare) nella popolazione
italiana, differenziandolo per uomini e donne.
Il valore aggiunto rispetto agli studi simili condotti fino ad oggi in
Italia sta nel fatto che le coorti sono di numerosità elevata,
arruolate in tempi relativamente recenti, includono le donne, provengono
da popolazioni abitanti in differenti aree geografiche del paese e sono
state seguite per mortalità totale, specifica per causa e per eventi
cardiovascolari maggiori fatali e non fatali (infarto del miocardio, ictus,
morte coronarica, morte improvvisa e interventi di rivascolarizzazione),
validati tutti adottando le stesse metodologie e applicando gli stessi
criteri diagnostici.
Il primo significativo risultato è stato l'identificazione della
funzione di rischio di infarto del miocardio a 10 anni per gli uomini
e a 5 anni per le donne, a cui è seguita la costruzione della carta
del rischio di infarto del miocardio; poi è stata identificata
la funzione di primo evento cardiovascolare (infarto del miocardio e ictus)
ed è stata messa a punto la carta e il punteggio per il calcolo
del rischio cardiovascolare globale a 10 anni per gli uomini e a 5 anni
per le donne. Grazie al prolungamento del follow-up per alcune coorti,
è stata identificata la funzione di rischio di primo evento cardiovascolare
a 10 anni e sono state aggiornate le carte per valutare il rischio cardiovascolare
globale assoluto per uomini e donne diabetici e non diabetici che qui
vengono presentate.
LA CARTA DEL RISCHIO CARDIOVASCOLARE GLOBALE
Giampaoli S, Calmieri L, Chiodini P et al. ed il gruppo di ricerca del
Progetto CUORE
Italian Heart Journal 2004; 5(suppl. 3): 177-185
Background.
Risk charts, built through risk functions deriving from longitudinal studies,
are used in order to identify individuals at high risk for cardiovascular
disease. For this reason the function has been identified and the global
cardiovascular risk chart of the CUORE Project has been pre-pared, using
Italian data coming from different cohorts enrolled between the '80s and
the '90s, whose risk factors had been collected by standardized procedures.
Methods. The following risk factors have been used: age (10-year
period, 40-49, 50-59, 60-69 ears), gender (men and women), systolic blood
pressure (129, 130-149, 150-169, =170 mmHg), serum cholesterol (173, 174-212,
213-251, 252-290, =291 mg/dl), smoking habit (yes, no) and presence of
diabetes (yes, no); the first coronary or cerebrovascular event in people
aged 40-69 years with no other previous cardiovascular events was considered
as endpoint; survival has been assessed up to December 1998.
Results. Out of 18 028 people aged 40-69 years with no previous
cardiovascular events, 647 first major cardiovascular events have been
identified and validated, 449 coronary and 198 cerebrovascular. Charts
are divided according to men and women and to diabetics and non-diabetics
respectively; the different colours represent the percent level of risk
and go from light green (<5% in 10 years for men, <1% in 5 years
for women), dark green (between 5 and 10% for men, between 1 and 3% for
women), yellow (between 10 and 15% for men, between 3 and 5% for women),
orange (between 15 and 20% for men, between 5 and 7% for women), red (between
20 and 30% for men, between 7 and 10% for women), violet (>30% for
men, >10% for women).
Conclusions. The risk charts were built with data collected in
recent years on men and women with a median follow-up of 10 years for
men and 5 years for women, considering the first major fatal or non-fatal
cardiovascular event as endpoint. Such a tool is easy to be applied by
general practitioners and cardiologists in order to achieve a fast and
objective evaluation of global cardiovascular risk.
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